Una vernice colorata nell’acqua della fontana di Trevi

“L’Italia giorno dopo giorno” rubrica di Francesco Campopiano

Qualche anno fa

Oggi sono sicuro che mi criticate, ma è giusto così! In quanto altrimenti non potrei essere quello che sono. Adesso vi spiego meglio. Qualche anno fa, non molti per l’esattezza, era il 2007 un uomo che molti considerano un delinquente fece un gesto clamoroso, che ebbe una risonanza mediatica a livello mondiale.

Il 19 Ottobre del 2007

Graziano Cecchini mise una vernice colorata nell’acqua della fontana di Trevi, colorandola completamente di rosso. Ve lo ricordate?

Una delle statue più importanti di Roma e d’Italia

Io al momento rimasi scioccato a quel gesto, ricordo che non parlai per ore con nessuno, perché sentivo la maggior parte delle persone criticate quell’uomo per ciò che aveva fatto, chiedendo una pena esemplare, infondo si trattava di una delle statue più importanti di Roma e d’Italia.

Mi resi conto che era un’opera d’arte

Inizialmente mi feci trasportare dalle persone e anche io lo criticai, ma dopo averci pensato bene mi resi conto che era un’opera d’arte. Mi accorsi che la vena artistica di quest’uomo poteva derivare solo dall’Avanguardia Artistica, cioè una forma deviata del Futurismo.

Cecchini ha dimostrato che l’arte è sempre dietro l’angolo, che non ha colore politico, ma che fa politica anche solo in una rappresentazione.

Io non so se amate l’arte, ma l’ultimo movimento artistico che riconosco è il Futurismo, a mio parere è il padre dell’arte contemporanea e del postmoderno che conosciamo oggi.

Le critiche arrivarono da tutte le parti del mondo

ma questo “insanguinamento” della Fontana di Trevi portava alla luce lo stato d’abbandono in cui viveva Roma. Accese i riflettori e se ci pensate bene…sono sempre accesi, peccato che chi guarda ha ancora gli occhi foderati di prosciutto.

Insomma dopo averci pensato un po’

sono arrivato alla conclusione che quel gesto abbia ottenuto il risultato aspettato, alzando l’asticella che una città come Roma dovrebbe avere sempre alta, ma che non riesce a raggiungere per motivi assai più complicati e lunghi da spiegare.

 

 

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