CASSINI: Lo spazio è un luogo inesplorato e la fonte suprema d’ispirazione

CASSINI: Lo spazio è un luogo inesplorato e la fonte suprema d'ispirazione


Lo spazio è un luogo inesplorato e la fonte suprema d’ispirazione per sognatori e scrittori.

Chiunque di noi sa che il popolo italiano è un popolo di Esploratori, anche se non siamo andati spesso nel cosmo fisicamente, ci ha sempre affascinato. Ma grazie ad alcuni italiani, siamo riusciti a scoprire tante cose, vederne altre…insomma di essere lì anche senza andarci. Uno dei più grandi Astronomi a livello mondiale, fu Giovanni Domenico Cassini nato proprio l’8 Giugno del 1625.

Nacque in Liguria e morì a Parigi

Nacque in Liguria e morì a Parigi, e com’è solito per i Francesi, lo Naturalizzarono Francese. Cassini, fu un genio, non lo posso chiamare diversamente. Le scoperte riconducibili a lui sono innumerevoli e di rilevanza importantissima. I Satelliti e gli anelli di Saturno, che portano proprio il suo nome), la famosissima macchia rossa di Giove….insomma dalla terra vide queste cose, le classificò e le rese conosciute a tutto il mondo. Forse non lo ricordate ma nel 1997 partì la Missione spaziale Cassini-Huygens e porta il nome di due grandi scienziati e astronomi.

L’esplorazione del pianeta Saturno

La missione prevedeva proprio l’esplorazione del pianeta Saturno, dei suoi anelli e delle sue lune. Mi piacerebbe sapere cosa potrebbe fare oggi, con tutte le tecnologie che abbiamo, ci mancano menti come la sua…ma questa è tutta un’altra storia!


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Ebbe vasta rinomanza la grande mappa della Luna realizzata con delicate osservazioni micrometriche, che gli consentirono di studiare le variazioni dell’orbita del nostro satellite: questo lo portò ad elaborare quella che è considerata la prima teoria moderna dei moti lunari. In particolare, dalle sue ricerche dedicate allo studio delle attrazioni mareali tra i pianeti e i loro satelliti – simili a quelle che si esercitano tra Luna e Terra – presero spunto tre leggi espresse da Cassini nel 1693 e la cui verifica è stata pubblicata recentemente su Icarus, la più importante rivista internazionale di studi planetari.

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