7 Luglio del 1945 la strage di Schio (VI)

7 Luglio del 1945 la strage di Schio (VI)’italia Rubrica: l’Italia del giorno dopo di Francesco Campopiano.

Oggi l’argomento si fa serio

ci potremmo parlare per ore e non trovare mai una versione unica ed ufficiale a cui tutti possa andar bene!

6 Luglio 1945

Il 6 Luglio del 1945 la Seconda Guerra Mondiale era ufficialmente finita, ma portava dietro di sè lunghi strascichi e tanti omicidi dovuti alla fazione che difendevi.

Una delle stragi più efferate

avvenne nella notte tra il 6 ed il 7 Luglio del 1945 nella cittadina di Schio in provincia di Vicenza.

Carcere Mandamentale di Schio

Nel carcere Mandamentale di Schio vi erano circa 100 persone detenute, alcune di queste lì per errore o solo perchè a conoscenza di alcuni fatti accaduti mesi prima.

La strage

Un plotone armato prese una ottantina di queste persone detenute, le portò sulla porta d’ingresso e le ammazzò senza distinzione di età, sesso e motivazione della carcerazione. Alla fine ci furono 54 morti e circa 20 feriti.

I colpevoli

i colpevoli furono riconosciuti e processati, gli fu inflitta la pena massima, la pena di morte, ma grazie all’indulto Togliatti furono scarcerati e liberati.

Chi fu il mandante della strage ?

Questi ASSASSINI, non dissero mai chi fu il mandante, chi fu colui che diede l’ordine, ma abbiamo la certezza che tutti gli esecutori materiali erano partigiani e membri della Polizia Ausiliaria Partigiana.

Ai posteri l’ardua sentenza….

l’Italia del giorno dopo

F.Campopiano

CENNO STORICO da WiKIPEDIA a cura di Galg61:

Il capitano di nome CHAMBERS, responsabile alleato dell’ordine cittadino, accese ulteriormente gli animi annunciando che, se non fossero state presentate denunce circostanziali entro cinque giorni, le persone arrestate senza denuncia sarebbero state liberate. In questo clima maturò l’eccidio. Bensì erano ancora in corso gli accertamenti delle posizioni individuali: per alcuni era già stata accertata l’estraneità alle accuse ed altresì programmata la scarcerazione, non avvenuta per lentezze burocratiche. Dopo un’approssimativa cernita, che suscitò contrasti tra coloro che dovevano fare pparte del< plotone di esecuzione, alcuni proposero che fossero risparmiate almeno le donne. Il TEPPA si oppose dicendo: “Glio ordini sono ordini e vanno eseguiti”, ma non disse da chi provenivano gli ordini e non fu mai accertato, nonostante un processo apposito nel 1956. Dopo un ora di incertezza, mentre alcuni partigiani non convinti si allontanarono, venne eseguita la strage a colpi di mitra. “LA PIU’ GIOVANE DELLE VITTIME AVEVA APPENA 16 ANNI” Dopo l’eccidio l’evento ebbe grande risonanza non solo nazionale ma anche internazionale, perchè venne utilizzato per dimostrare il pericolo costituito dal persistere di formazioni dipendenti dal CLN.

Galg61

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