27 Maggio 1993 Accademia dei Georgofili “Uno degli attacchi della mafia”

27 Maggio 1993 Accademia dei Georgofili "Uno degli attacchi della mafia"

27 Maggio 1993 Accademia dei Georgofili “Uno degli attacchi della mafia”


di Francesco Campopiano & Giuseppe Castelli


Firenze 27 Maggio 1993

27 Maggio del 1993 il silenzio interrotto nella notte. Penso che ognuno di noi abbia provato l’emozione di passeggiare nelle strade della propria città di notte. Li dove il giorno ci sono negozi aperti, turisti, caos e confusione…ma poi arriva la notte, e tutto cambia completamente. Riesci a sentire gli uccellini, i rintocchi delle campane oppure gli spazzini che fischiettano mentre lavorano. E quando viene interrotto quel silenzio, vuol dire che qualcosa non va! Ed il silenzio interrotto nella notte del 27 Maggio del 1993 a Firenze, fece tanto rumore e tanta paura.

La Mafia fu mandante ed esecutrice

La Mafia fu mandante ed esecutrice di uno degli attacchi più tremendi alla nostra fonte di orgoglio Nazionale, l’Arte e la cultura. L’Accademia dei Georgofili situata vicino agli Uffizi, subì danni ingenti e morirono 5 persone, di cui una bimba di 9 anni ed una che aveva pochissimi giorni di vita.Io ero giovane e la notte dormo come un ghiro…ma quella notte mi svegliai, il boato si senti benissimo in tutta la città compresa la periferia. Fabrizio Nencioni, Angela Fiume, Nadia Nencioni, Caterina Nencioni e Dario Capolicchio furono le vittime di questo attentato, e noi li ricorderemo sempre!

L’esplosione dell’autobomba

Imbottita con circa 277 chilogrammi di esplosivo. Tale attentato viene inquadrato nella scia degli altri attentati del 1992-1993 che provocarono la morte di 21 persone (tra cui i giudici Falcone e Borsellino) e gravi danni al patrimonio artistico. A Corleone, il 17 novembre 2018, è stato inaugurato l’asilo nido comunale ristrutturato e intitolato alla memoria di Caterina e Nadia Nencioni.

Il 14 settembre 2021 è stata inaugurata la scultura “Albero della Pace” di Andrea Roggi

donata dall’autore alla città di Firenze, in sostituzione della pianta d’olivo posta in Via dei Georgofili precedentemente e in pessimo stato a causa dell’ubicazione non idonea allo sviluppo dell’albero. L’opera commemora la strage in questione.


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