Anche quest’anno abbiamo festeggiato la Festa della Repubblica
di Salvo Neri
Abbiamo festeggiato anche quest’anno 2024, la Festa della Repubblica, una delle feste più sentite del Paese, quella che ripercorre, uno dei momenti più importanti della Storia del nostro Paese. Era il 2 giugno 1946, il primo dei due giorni in cui gli italiani e le italiane furono chiamati alle urne per il referendum istituzionale che chiedeva alla popolazione di decidere se, per il futuro del Paese, avrebbero voluto la monarchia o la Repubblica.
L’Italia usciva dalla Seconda Guerra Mondiale
Per ricordare la nascita della Repubblica Italiana il 2 giugno è riconosciuto come Festa della Repubblica italiana
Dopo il duro ventennio fascista e la sciagura della guerra, l’Italia entrava a far parte a pieno titolo del novero delle nazioni libere e democratiche. E questo accadde, si badi bene, non soltanto perché la forma repubblicana prevalse su quella monarchica, ma perché, per la prima volta nella storia della nazione, ritrovata la libertà, la partecipazione al voto di tutti, uomini e donne, realizzava una piena democrazia. È stata l’introduzione dell’autentico suffragio universale a far compiere all’Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale.
Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato
Due Giugno 2024:
Ciò che distingue le democrazie dai dispotismi è la capacità di garantire i diritti di tutti gli abitanti, senza eccezioni, proteggendoli da ogni pericolo Due Giugno 2024 una giornata che anno dopo anno abbiamo festeggiato con l’appello, l’invito a un rinnovamento dell’idea di libertà, alla responsabilità oggi sempre più frequenti legati al mutamento dell’esperienza della libertà. Si pensa che la responsabilità possa limitare l’arbitrio umano che arriva fino al delirio di onnipotenza nei confronti dei nostri simili, nei confronti della natura e sia una misura contro l’individualismo incontrollato.
Bisogna però ricordare che
La responsabilità invece parla il linguaggio dell’obbligo e della relazione
Noi rispondiamo delle conseguenze di ciò che facciamo. È rispetto e riconoscimento dell’altro. Questa differenza attraversa tutta la tradizione, ma si è sempre accompagnata alla priorità della libertà sulla responsabilità. Solo un soggetto libero, capace di intendere e di volere, è responsabile (per il diritto imputabile) delle proprie azioni. Due Giugno 2024 per una nuova Festa di idea di libertà che nasce dal rapporto con gli altri e non con sé stessi, con la realtà storica e politica, da una realtà alla quale possiamo dire di sì o di no e che dobbiamo giudicare nei termini di giustizia e di responsabilità.
Solo individualmente ci si può assumere il rischio di amare, di agire per il bene o il male
Proprio nel cuore di questa sproporzione si gioca oggi la libertà
Ossia l’impegno per preservare la possibilità, anche minima, di agire per impedire che la realtà si chiuda. Ieri, oggi, domani e sempre viva la Repubblica!! Viva la libertà!! Viva la Democrazia!! Viva l’Italia!! Salvo NERI.
(articolo di un cittadino che riceviamo e pubblichiamo)