Anno Nuovo vita nuova “Sarà vero per il 2025?”

Anno Nuovo vita nuova "Sarà vero per il 2025?"

Anno Nuovo vita nuova “Sarà vero per il 2025?”

di Salvo Neri

 L’Anno 2025 per tanti buoni propositi, speranze, l’anno della svolta, del buon senso, dei sogni nel cassetto, dei desideri…… l’anno 2025 volte propositivo. Sarà così?

Sarà l’anno delle tante promesse, tante prese in giro di tante parole al vento? O sarà l’anno di un’Italia stanca dell’incuria e in cerca di rinascita, magari assicurando una buona spesa del Recovery Fund e un trionfo dell’ecologia, con più fondi alla sanità e alla scuola e con il recupero di una politica riflessiva e dialogata?

Il 2025 ancora una volta sarà l’anno della speranza

Quella speranza che non muore mai nei pensionati, nonni e genitori che si augurano che i figli, a volte precari dopo anni di studi e di tirocini qualificati, trovino un 2025 che dia la sicurezza di un buon contratto, di un onesto lavoro per programmare il proprio futuro. E proprio tra quei giovani c’è chi lamenta le lunghe trafile per l’accesso alla professione, come se in fondo non ci fosse alcune volontà di farli lavorare.

Il 2025 per chi si augura che la Costituzione venga spiegata spiegata in televisione (magari un’emittente unica europea) e chi agogna la sconfitta dell’evasione fiscale (con possibilità di dipingere di azzurro gli evasori, per poterli evitare nella vita sociale). Un anno nuovo propositivo che metta fine alle difficoltà in cui incorrono i parenti di bambini autistici o affetti da disabilità, in un momento in cui i servizi di assistenza risentono dell’impossibilità di funzionare a stretto contatto come un tempo.

Un 2025 che sia l’anno buono per “una svolta gentile dell’umanità Non so voi ma io nel 2025 vorrei che tornassero di moda le parole dignità, rispetto e discrezione. Senza mai più dover pensare che la crisi economica, per quanto devastante, possa risolversi strombazzando l’elargizione di bonus e ristori. Perché la dignità di una persona che perde il lavoro o vede sfiorire la propria attività non ha prezzo e merita assoluto rispetto.

L’anno che verrà dovrà necessariamente portare buon senso

Lo so, sarò banale, ma mi manca la pacatezza dei dialoghi, il rispetto per le altrui opinioni, l’osservanza delle regole per il bene comune, la moralità reale e non solo esternata per il compiacimento degli altri, la cultura per tutti, la sanità pubblica efficiente, l’integrità politica, l’umanità e l’uguaglianza dei diritti.

Non so voi, ma io per il 2025 ho un sogno che non sono mai riuscito ad esaudire: mi piacerebbe che si impostasse un piano nazionale per il rifacimento completo dei ponti, viadotti e cavalcavia italiani, che hanno tutti mediamente più di 40/50 anni. Mi piacerebbe tanto che dal 2025 si valorizzasse la competenza ed il merito in ogni professione, che non venissero chiamati eroi coloro che compiono il proprio dovere con impegno, umanità e professionalità, ma che gli fossero riconosciuti diritti e adeguate retribuzioni.

Il 2025 per il desiderio di una politica più sana, meno populista e meno garante dei propri interessi personali. Propositiva da destra a sinistra, che persegua i bisogni delle persone; che sia di maggioranza o di opposizione. Il desiderio di una burocrazia demolita dove le procedure siano chiare e snelle senza rimbalzi di responsabilità che sviliscono progetti ed iniziative.

Il 2025 per aumentare la pensione sociale

Chi ne ha diritto non deve avere proprietà, quindi paga un affitto che a stento riesce a confermare ogni mese…. e non ne parla nessuno. Sono un settantenne che sogna un’Italia in cui gli anziani non siano più visti come un inutile fardello che tarpa le ali dei giovani. Che i giovani riescano a comprendere quanto gli anziani di oggi abbiano fatto per loro e che gli anziani non debbano più temere l’indifferenza se non il disprezzo dei giovani di oggi. Un sorriso, l’abbraccio, l’intesa fra giovani e anziani. Dopo un anno tragico e doloroso come quello che sta per finire, vorrei che l’Italia potesse risorgere nel 2025 per rilanciare la scuola di ogni ordine e grado, specie le scuole primarie vero capitale per il futuro.

Un 2025 amici lettori e lettrici per ritrovare la leggerezza perduta, quella che ci fa sorridere quando ci guardiamo allo specchio, che ci fa iniziare la giornata piena di aspettative. Un 2025 che ci permetterebbe di vedere che tutto ciò che viene sequestrato alle mafie, in tempi brevi venisse impiegato nei territori, dove le stesse provocano i danni maggiori; un’Italia invasa dalle nuove generazioni ragazzi e ragazze ovunque, nella Pubblica Amministrazione, negli Enti Locali, nella giovane imprenditoria, ovunque!

Per il paese Italia mi auguro e vi auguro la sconfitta dell’evasione fiscale

Significherebbe servizi migliori per tutti, scuole e sanità funzionanti. A pieno regime, portando ad alleggerire la pressione fiscale del paese, per tutti i lavoratori. Ed ancora: una maggiore sicurezza nei posti di lavoro, meno violenza sulle donne, anziani e bambini, basta ai femminicidi e alla pedofilia, una preoccupazione costante per chiunque ha dei bambini e vuole proteggerli dai pericoli e dalle insidie.

Guardare al nuovo anno, al 2025, vuol dire pensare già ai nuovi propositi da mettere in atto per un cambiamento positivo. L’importante, però, è che questi siano realistici. Quando parliamo di buoni propositi tendiamo sempre a pensare a grandi progetti per il futuro, senza però concentrarci sulle piccole cose importanti e fondamentali per vivere una vita più serena e armoniosa.

Se non avete ancora pensato all’anno che verrà, non è troppo tardi!

Prendete un quaderno in cui appuntare i vostri desideri, partendo da quelli che vi consentiranno di affrontare ogni sfida con energia. Buon anno a tutti e a tutte amici lettori e amiche lettrici, pregno di tante buone nuove, serenità, tranquillità e… tanta pace.

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