Come e con chi festeggeremo il Natale 2024?
di Salvo Neri
- Festeggeremo il Santo Natale tra guerre, disagi minorili, povertà crescente, violenza sulle donne, anziani e bambini. Festeggeremo il Natale con tantissime famiglie in difficoltà economica, con tanti disoccupati, inoccupati, con un disagio giovanile evidente, sull’orlo di una crisi esistenziale, giovani che convivono ogni giorno con depressione, rassegnazione, attacchi di panico, violenti, pericolosi per sé e la collettività.
- Festeggeremo il Santo Natale 2024 con una scuola in crisi, che arranca in una società in crisi, senza valori, senza speranze, senza un presente e un futuro da ridisegnare, da riscrivere.
- Festeggeremo il Natale con una scuola specchio di una società senza valori, senza stimoli. Una scuola cieca, sorda al grido degli studenti che chiedono a squarciagola una scuola più inclusiva e attenta al benessere psicofisico degli studenti, con un maggiore supporto psicologico e un dialogo aperto tra studenti e insegnanti.
Una scuola sorda per la formazione studentesca.
Governi sordi a queste richieste, proponendo soluzioni che aggravano la situazione, come la “scuola del merito” e la repressione delle manifestazioni. Una scuola non capace di dare risposte al disagio giovanile emergenza sociale, che nega un cambio di rotta, un ascolto attivo e un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire ai giovani il diritto alla salute mentale e a un futuro sereno.
- Festeggeremo il Natale 2024 tra guerre, instabilità globali, cambiamento climatico, di preoccupazioni per un futuro mai così incerto, così lontano, molto lontano in un periodo segnato da guerre e instabilità globali.
- Festeggeremo il Natale 2024 da queste pagine, da codesto blog, con un appello per la pace, amore, fratellanza e speranza.
Il nostro appello per la pace e la fratellanza dei popoli. forte e deciso che contiene alcuni principi e proposte:
La fratellanza dei popoli si basa sulla dignità, sugli eguali diritti fondamentali e sulla cittadinanza universale delle persone che compongono i popoli. I diritti umani sono il nome dei bisogni vitali di cui è portatrice ogni persona. Essi interpellano l’agenda della politica, la quale deve farsi carico di azioni concrete per assicurare “tutti i diritti umani per tutti” a livello nazionale e internazionale.
La sfida è tradurre in pratica il principio dell’interdipendenza e indivisibilità
Dei diritti umani, civili, politici, economici, sociali e culturali e ridefinire la cittadinanza nel segno dell’inclusione. L’agenda politica dei diritti umani comporta che nei programmi dei partiti e dei governi ciascun diritto umano deve costituire il capoverso di un capitolo articolato concretamente in politiche pubbliche e misure positive.
Garantire a tutti il diritto al cibo e all’acqua
È intollerabile che ancora oggi più di un miliardo di persone sia privato del cibo e dell’acqua necessaria per sopravvivere mentre abbiamo tutte le risorse per evitarlo. Ed è ancora più intollerabile che queste atroci sofferenze siano aumentate dalla speculazione finanziaria sul cibo, dall’accaparramento delle terre fertili, dalla devastazione dell’agricoltura e dalla privatizzazione dell’acqua.
- Festeggeremo in Natale 2024 augurando ai tanti, un lavoro dignitoso, ben remunerato. Basta essere vittime della criminalità. Basta lavorare in condizioni disumane. Basta caporalato. Occorre ridare dignità al lavoro e ai lavoratori, giovani e anziani, di tutto il mondo
- Festeggeremo il Natale 2024 suggerendo ai rappresentati di governo di investire sui giovani, sull’educazione e la cultura
Un paese che non investe, non valorizza e non dà spazio ai giovani è un paese senza futuro. La lotta alla disoccupazione giovanile deve diventare una priorità nazionale. Investire sulla scuola, sull’università, sulla ricerca e sulla cultura vuol dire investire sulla crescita sociale, politica ed economica del proprio paese.
Festeggeremo il Natale 2024 ripudiando le guerre
- La guerra è sempre un’inutile strage e va messa al bando come abbiamo fatto con la schiavitù. Anche quando la chiamiamo con un altro nome è incapace di risolvere i problemi che dice di voler risolvere e finisce per moltiplicarli. Promuovere e difendere sistematicamente i diritti umani, investire sulla prevenzione dei conflitti e sulla loro soluzione nonviolenta, promuovere il disarmo, contrastare i traffici e il commercio delle armi, tagliare le spese militari e riconvertire l’industria bellica è il miglior modo per aumentare la nostra sicurezza.
- Promettendo il nostro impegno a difesa dei beni comuni il pianeta. Se non impariamo a difendere e gestire correttamente i beni comuni globali di cui disponiamo, beni come l’aria, l’acqua, l’energia e la terra, non ci sarà né pace né sicurezza per nessuno. Nessuno si deve più appropriare di questi beni che devono essere tutelati e condivisi con tutti. Urgono istituzioni, politiche nazionali e internazionali democratiche capaci di operare in tal senso. Occorre ridurre la dipendenza dai fossili, introdurre nuove tecnologie verdi e nuovi stili di vita non più basati sull’individualismo, la mercificazione e il consumismo.
- Pensando e scrivendo che tanto si può fare come ad esempio investire sulla società civile e sullo sviluppo della democrazia partecipativa uno dei punti cardine della politica nuova, leale, trasparente, differente. Onesta….
Senza una società civile attiva e responsabile e lo sviluppo della cooperazione tra la società civile e le istituzioni a tutti i livelli non sarà possibile risolvere nessuno dei grandi problemi del nostro tempo. Rafforzare la società civile responsabile e promuovere la democrazia partecipativa è uno dei modi più concreti per superare la crisi della politica, della democrazia e delle istituzioni.
Costruire società aperte e inclusive
Il futuro non è nella chiusura in comunità sempre più piccole, isolate e intolleranti che perseguono ciecamente i propri interessi ma nell’apertura all’incontro con gli altri e nella costruzione di relazioni improntate ai principi dell’uguaglianza e alla promozione del bene comune. Praticare il rispetto e il dialogo tra le fedi e le culture arricchisce e accresce la coesione delle nostre comunità. I rifugiati e i migranti sono persone e come tali devono vedere riconosciuti e rispettati i diritti fondamentali.
Queste priorità devono essere portate avanti da ogni persona a livello locale nazionale e globale
In Europa come nel Mediterraneo. Per realizzarle abbiamo innanzitutto bisogno di agire insieme con una strategia comune e la consapevolezza di avere un obiettivo comune. Per realizzarle abbiamo bisogno di dare all’Italia un governo di pace e una nuova politica, coerente in ogni ambito, e di investire con grande determinazione sulla costruzione di un’Europa dei cittadini, federale e democratica, aperta, solidale e nonviolenta e di una Comunità del Mediterraneo che, raccogliendo la straordinaria domanda di libertà e di giustizia della primavera araba, trasformi finalmente quest’area di grandi crisi e tensioni in un mare di pace e benessere per tutti. Salvo NERI
il cittadino scrive il suo articolo che riceviamo e pubblichiamo
Galg61TheSocialNews direttore fondatore Giuseppe Castelli