Gallo: Mamma coraggio anni80/90 Una vita in divisa “il mondo della droga”

Gallo: Mamma coraggio anni80/90 Una vita in divisa "il mondo della droga"

Gallo: Mamma coraggio anni80/90 Una vita in divisa “il mondo della droga”

di Gianni Gallo Una vita in divisa – Tra fantasia e realtà

Mamma coraggio. Il mondo della droga negli anni 80/90 non lasciava scampo, ragazzi e ragazze muoiono in tanti lasciando nel pieno sconforto le famiglie.. finalmente un giorno molte mamme reagirono in modo inconsueto, “dissero basta” nei territori dove la criminalità fa da padrone queste donne coraggiose si ribellarono collaborando con le forze dell’ordine.

Nel mio quartiere ero conosciuto non avevo timore di contrastare la delinquenza Un giorno una mamma mi contatta, e una operai, sola il marito era morto in un incidente. Mi chiede di incontrarla, lo feci, una donna piccola le mani segnate dal lavoro occhi tristi ma un comportamento dignitoso. chiede di conoscere il figlio un tossicodipendente. Come potevo dire di no, dissi va bene.

Ma ancora non sapevo in che modo potevo essere utile. Diventai un amico di famiglia mi fece conoscere i suoi figli due un ragazzo e una ragazza di giovane età. Non entrai nella sua casa come poliziotto ma come amico almeno per i figli. Passa del tempo il rapporto con il ragazzo diventa amichevole, provai in tutti i modi di dissuaderlo lo portai in una comunità, dopo un po di tempo ‘ ritornò a casa finalmente era disintossicato, la mamma era felice. Dopo sei mesi circa la signora mi cercò in ufficio. Mi disse che il figlio era tornato nel tunnel della morte bianca. Cosa potevo fare ero inerme, chiese un appuntamento ci andai.

La incontro in un bar era disperata mi teneva la mano in silenzio, non sapevo cosa dirgli e soprattutto non sapevo cosa fare. Il silenzio si interruppe con voce bassa e rauca mi disse : mi devi fare l ultimo favore e poi non ci vedremo più. Avevo timore di ciò che avrebbe chiesto.

Fece un bel sospiro e disse ” lo dobbiamo mandare in galera ” Tolsi la sua mano dalla mia. “non mi chiedere questo il ragazzo lo conosco si fida di ME” mi sentirei sporco.

Perché mi chiedi questo

Lei abbassò gli occhi e disse “e l unico modo di salvarlo oltre a farsi di Eroina adesso la tiene per uno spacciatore.. Se va in galera lo tengo lontano da questi infami e forse riesco a farlo disintossicare. Ero sconvolto non sapevo cosa dire confuso gli dissi che era tardi dovevo andare e l avrei chiamata io. Passano giorni non facevo che pensare a quello che mi chiese la donna.

Esco dalla questura, era lì davanti a me in silenzio mi guardava mi avvicinai avevo gli occhi bassi, gli dissi “va bene ma non sarò io a farlo” Passo questa notizia ai miei amici colleghi più fidati, lo presero in casa con una quantità di Eroina, andò in carcere. Non seppi più nulla della donna, così fece non mi cercò più. Pensavo “ma quanto coraggio ci vuole per una madre far arrestare il proprio figlio. Passano un tre anni circa arrivò una telefonata, era lei. Ciao Gianni ti devo dire una cosa.

” cosa” grazie, grazie del tuo aiuto sono diventata nonna, mio figlio si è sposato vive a Milano ha un impiego di responsabilità. Grazie so quanto ti è costato. Non la vidi più. . Quel ricordo mi ha perseguitato per molto tempo ma dopo quella telefonata mi rese più sereno.

 

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