Guido (mni): togliere moneta sovrana ad una Nazione è togliergli il sangue
riceviamo e pubblichiamo
Sono passati quarant’anni dalla fatidica data storica, che ha generato il costante e inesorabile declino dell’ assetto economico – finanziario, (quindi sociale), del nostro amato “Paese”.
- Era il 1981, quando Banca d’Italia si separava inesorabilmente dal “Tesoro”
e cessò di acquistare Titoli di Stato. Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi, trattarono la questione così come si può trattare una qualsivoglia contrattazione privata, con la consapevole e condizionata volontà di fare gli interessi del nuovo “turbo-capitalismo” emergente, un capitalismo brutale, affaccendato sempre più nel fare letteralmente a pezzi le “Sovranità Nazionali”, ultimo baluardo di difesa dei liberi popoli, in libere Nazioni.
Che l’ Unione Europea, sia una mera questione privata, ossia una gigantesca organizzazione burocratica, voluta fortemente dal sistema Bancario nostrano e internazionale e sostanzialmente patrocinata dalle Multinazionali per la loro congenita smania di “potenza-controllo” è ormai un dato di fatto, un dato storico.
La classe politica italiana e con essa
le classi politiche di tutte le nazioni d’ Europa, non nascondono nemmeno più il loro palese e servizievole asservimento a quelli che sono i diktat, sempre più stringenti per i cittadini, dei famigerati burocrati in doppio petto, non eletti da nessuno e per lo più sconosciuti ai molti.
Rousseau, molto caro a qualcuno scriveva: “Nato cittadino libero e membro del Sovrano, per quanto debole possa essere l’ influenza della mia voce negli affari pubblici, il Diritto di Votare su di essi è sufficiente ad Impormi il Dovere di Istruirmi in Materia.” – Un dovere che noi cittadini, tutti, dovremmo nuovamente ed energicamente fare nostro.
La scelta fatta nel 1981
non è stata dettata da chissà quale autorevole e magnanime desiderio di liberare il popolo italiano dallo strapotere della politica, quell’ atto nefasto fu compiuto, deliberato, senza nemmeno interpellare le forze politiche deputate alla rappresentanza popolare. Una scelta a porte chiuse, così come solo chi può aver vantaggio dalla segretezza, dagli oscuri rituali segreti può perseguire e solo successivamente, a giochi fatti, rendere il tutto pubblico, in onor di quelle mezze verità, tanto care a coloro che ambiscono ai ridicoli riconoscimenti di palazzo.
Oggi l’ Italia è debole
ricattata da un sistema eurocentrico detentore di una moneta che non è proprietà di nessuno se non del Mercato e della Finanza in astratto. Si, in astratto, così quand’ anche si volessero ricercare delle responsabilità oggettive, rispetto i drammi che stiamo vivendo, non troveremo ne capo ne coda.
Certo non servono queste mie, per dover dimostrare l’ inefficacia e la promiscuità di un sistema che di politico, nella sua accezione nobile, non ha nulla. La sofferenza che attanaglia i popoli, i cittadini d’ ogni dove è quotidiana narrazione, è quotidiano vissuto, è quotidiana tragedia.
Le differenze sostanziali, incredibili,
che separano storicamente le Nazioni un tempo Sovrane, titolari della propria moneta, del proprio destino, dalla nauseabonda ricostruzione quotidiana di un Europa entità Politica, sono dinnanzi gli occhi di tutti, basta volgere lo sguardo a ciò che ci circonda, a tutto ciò che ci sta attorno.
Ma per essere totalmente liberi, per essere pienamente artefici del nostro cammino e delle nostre libere scelte, necessitiamo di uno strumento, di un mezzo che sia a nostra disposizione e che rappresenti anch’ esso la nostra unità e sovranità, la nostra Moneta.
Responsabile Coordinatore Regione Sardegna – “M.N.I.” Mario Guido
Francesco Campopiano