I “misteri” dei Beati Paoli e il presunto legame con la mafia in Italia
Questa mattina mentre leggevo qualcosa sulla storia le leggende ed i racconti della mia Sicilia su un sito mi è capitato di leggere questa storia che voglio fare conoscere anche a voi sui Bati Paoli che integralmente riporto. Adesso non potrei dire se sia vero oppure no. Voi cosa ne pensate?
A Palermo nel giardino della Cuncuma
Vi era una grand’hosteria, et ivi giuntavano li guappi e taglia cantuni». Questo non esclude qualunque riferimento magico o soprannaturale a proposito del mistero che circonda la confraternita. I Beati Paoli si proposero, dunque, come un’associazione per delinquere, caratterizzata da una «ragione sociale», un «titolo», quasi come le tante Venerabili e Nobili Confraternite, forse collegata con esponenti del potere. Se i membri della setta fossero stati solo «guappi» o «vendicatori a basso costo» avrebbero reclutato esclusivamente persone di infimo rango sociale, non anche proprietari di patrimoni e sicuri redditi nonché piccoli nobili.
I Beati Paoli, successori sempre rinnovati dei vendicosi
Il mito dei Beati Paoli è stato, infatti, usato spesso da molti per documentare storicamente l’origine della mafia in Italia, sebbene tale provenienza sia stata più volte rigettata sia per la natura organizzativa che per gli effetti sulla popolazione: beneficiata dai primi, soggiogata dalla seconda.
Circa l’origine del nome, si è ipotizzato un collegamento con Francesco da Paola, patrono del regno di Napoli e Sicilia, fino al 1519 beato: gli aderenti della consorteria potevano circolare vestiti come i suoi minimi, frequentare le chiese e fare «cunciura» nei sotterranei. Pare usassero come emblema una croce sovrastata da due spade incrociate.
(N.B. ricerche informazioni sul web)