Le sei piaghe dell’Italia nel corso della storia: lo “stato reale”

Le sei piaghe dell'Italia nel corso della storia: lo “stato reale”

Le sei piaghe dell’Italia nel corso della storia: lo “stato reale”

le grandi prove collettive – come guerre o epidemie – sono i rivelatori dei difetti nei Paesi colpiti. Queste “crisi” hanno comunque un interesse: mettono alla prova i popoli vittime davanti alle sfide che devono obbligatoriamente affrontare per non soccombere. La “tempesta” epidemica che stiamo attraversando non sfugge a questo criterio. Ci ha rivelato lo “stato reale” del nostro paese, l’Italia. Le piaghe di cui soffre, in modo più o meno visibili, sono ormai aperte e cominciano a sanguinare. Per poter ripartire bisognerà prima cauterizzarle. Senza essere esaustivo, si può già diagnosticarne sei:
  1. La piaga burocratica. La degenerazione continua di una amministrazione pubblica appare oggi con tutta la sua maggior forza. La macchina statale soffre di una grave perdita di efficacia. Obesa, non è più reattiva all’immediatezza richiesta e imposta nel mondo globalizzato. La prova? È, anche in questo momento, il ricorso a “tecnici esterni”, “consulenti privati”, anche per far fronte all’epidemia Covid-19.
  2. La piaga sanitaria. La degradazione del servizio sanitario pubblico, degli ospedali pubblici, anche questo burocratizzato, ne è il sintomo. Malgrado l’abnegazione dei “dipendenti” (infermieri e medici), l’epidemia ci ha mostrato che non abbiamo più il miglior sistema sanitario del mondo, come invece immaginavamo. Tra le grandi potenze, siamo il solo Stato a non aver ancora definito correttamente (e reso pubblico) un “piano vaccinazione”. Ancor di più: siamo l’unico Paese a non aver messo a punto un “proprio” vaccino da distribuire gratuitamente ai nostri concittadini. Questo perché è stata fatta la scelta di non investire nella ricerca.
  3. La piaga economica e finanziaria. Mal gestite da circa 50 anni, le nostre finanze pubbliche sono dissanguate con un accumulo di “deficit pubblico” e di debiti ulteriori causa l’epidemia. Anche la nostra debolezza in “politica industriale” con tutta la sua forza è venuta a galla. L’industria da prima forza ch’era è oggi diventata il punto debole della nostra economia, che ha puntato – purtroppo – tutto sul turismo, annullato nel corso di questa epidemia.
  4. La piaga sociale. Anche questa non è mai stata trattata correttamente. Già come primo danno è stato il “blocco della scala mobile”. La disoccupazione di massa e la non ricerca di un posto di lavoro sono un male endemico italiano. Adesso anche il coronavirus ci mette il suo e il Paese riesce difficilmente a reagire.
  5. La piaga “societaria” (della società). L’Italia non ha mai superato la “frattura” Nord-Sud. Anzi, nel corso del tempo è diventato un Paese a fratture multiple e sta accumulando antagonismi sociali e territoriali. Questo è il segno circa la necessità urgente di riparare questi strappi.
  6. La piaga democratica e politica. Una disillusione profonda si è installata nel Paese. Una disillusione che porta alla mancanza di fiducia nei confronti del “mondo della politica” e dei meccanismi della democrazia. Questo è pericoloso perché porta il Paese verso l’abisso di una “tecnocrazia” e sulla strada del totalitarismo.

Per guarirlo è ​ necessario trattare e risolvere senza perdere tempo tutte le altre cinque piaghe poiché queste ne sono l’origine.

di Marco Affatigato

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