16 agosto del 1935: L’Esperanto: la lingua ausiliaria internazionale

16 agosto del 1935: L'Esperanto: la lingua ausiliaria internazionale

Ma visto che siamo in Europa, e che ci dobbiamo restare….per ora


L’Italia del giorno dopo di Campopiano / Castelli Giuseppe 


L’Esperanto la lingua ausiliaria internazionale: L’argomento di oggi è veramente interessante L’argomento di oggi è veramente interessante, e sono sicuro che la stragrande maggioranza di voi, non ne conosceva neanche l’esistenza.

Iniziamo ricordando che il 16 agosto del 1935

Nasce a Catanzaro Enrico Dondi, che era un noto neuropsichiatra, ma Dondi era famoso principalmente per le sue traduzioni e per essere uno dei massimi esponenti Italiani dell’Esperanto. Adesso vi chiedo, sapete cosa è l’Esperanto!? L’Esperanto é una lingua ausiliaria internazionale.

È una lingua artificiale creata per far comunicare persone di differenti nazioni che non hanno in comune la stessa lingua

Facilitare la comunicazione internazionale La parola ausiliario, implica che si tratta di una lingua addizionale costruita e proposta per facilitare la comunicazione internazionale. Da insegnare come seconda lingua a tutte le persone del mondo senza andare a rimuovere le lingue locali e native.

L’ideatore fu Ludwik Lejzer Zamenhof

Questa lingua fu sviluppata verso la fine del 1800, si dice che sia nata a cavallo tra il 1870 ed il 1880 in Polonia e l’ideatore fu Ludwik Lejzer Zamenhof. 2 milioni di persone Questa lingua è conosciuta in oltre 120 nazioni ed è parlata da oltre 2 milioni di persone.

La sede di riferimento è la sede principale di Milano

In Italia fu fondata la federazione nel 1910 ed è tuttora attiva, la sede di riferimento è la sede principale di Milano, organizzano corsi e se volete avere notizie maggiori potete anche cercare il Movimento Esperantista Italiano. Ma visto che siamo in Europa, e che ci dobbiamo restare…per ora.

A noi piace parlare Italiano e scrivere in italiano

Non potremmo mai sopportare che qualcuno venisse ad impormi una lingua diversa, ma visto che siamo in Europa, e che ci dobbiamo restare…per ora, usare una lingua ausiliaria internazionale l’accetterei senza battere ciglio, perché sarebbe il massimo punto di rispetto.


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