Non avevo nessun indizio da dove iniziare. Una vita in divisa

Non avevo nessun indizio da dove iniziare. Una vita in divisa

Non avevo nessun indizio da dove iniziare. Una vita in divisa.

Tra realtà e fantasia di Gianni Gallo

Stalker psicologico di una giovane ragazza.

Vengo invitato  a casa di una amica    a due  figli. Un bravo ragazzo che lavorava e la ragazza  che  esce raramente perché non sta bene, purtroppo mi dicono che sta vivendi una brutta storia, mi incuriosisce  gli chiedo di cosa si tratta.

Il racconto mi fa rabbrividire  alla signora gli vengono gli occhi lucidi, chiedo di poter conoscere questa figliola, si alza e la va a chiamare ,dopo un po’ la  vedo  avrà 17/18 anni , la testa china le braccia conserte e le spalle ricurve e sottoposta a uno stress continuo giorno e notte.

Di cosa si tratta. Questa famiglia vive fuori dal paese hanno due palazzine in una  vivono e l altra ci lavorano lo spazio e ampio quindi e facile introdursi, questo personaggio non lo hanno mai visto lo chiamano “l’invisibile”,   colpisce in ogni modo e orario ,si introduce nella palazzina scrivendo sui muri con una calligrafia incomprensibile un misto di frasi di amore , odio e minacce.

Scrisse anche su loro cane con pennarello rosso, bigliettini sempre con una calligrafia particolarmente maniacale in ogni posto e luogo. Furono costretta a far più denunce, ben sette  ma senza risultato.

La ragazza era costretta a vivere in costante sorveglianza della famiglia, succede anche quando usciva con la madre in paese, facevano la spesa al supermercato al rientro trovavano in macchina un messaggio minaccioso  usciva con il ragazzo cambiando autovettura, niente anche in questo caso trovavano il biglietto in macchina.

Un vero incubo che durava da due anni. Questa storia mi intrigava molto e quindi decisi di dare una mano  con la mia ex  associazione Civitas. Ci fu un lavoro molto accurato e attendo con la collaborazione del gruppo di lavoro ,un avvocato una  criminologa una sociologa una specialista in  calligrafia e un ex collega. L indagine fu complessa articolata e molto imprevedibile con delle sorprese inaspettate durò quasi un anno.

 L indagine? molto interessante.

Non avevo nessun indizio da dove iniziare. Cominciai a leggere le lettere dovevo farmi una idea. Chiesi aiuto al mio gruppo di lavoro, volevo da loro un profilo, si misero a lavoro, dopo qualche giorno ottenni ciò che volevo.

Inoltre dovevo mettere in sicurezza il perimetro. Chiesi al figlio e al padre di istallare delle telecamere, attrezzai una stanza con dei piccoli televisori collegandoli con le telecamere. Decisi di sostare per qualche sera nella stanza davanti a questi video, non ebbi fortuna, anzi dopo qualche giorno questo fantasma mi fece un bel regalo, trovai ancora una lettera , questa volta si riferiva al sottoscritto, dicendo che la mia presenza non lo avrebbe fermato anzi mi sfidò “tanto non mi becchi”

ERO RIUSCITO NEL MIO INTENTO ATTIRARE L ATTENZIONE NON PIÙ SU LEI MA SU DI ME

Chiesi alla famiglia di tornare indietro nel tempo e di raccogliere più notizie e tutto ciò che avevano prodotto le altre agenzie che avevano lavorato su questo caso, naturalmente senza aver risolto un tubo.
Nei giorni successivi cambiavo l orario di osservazione sia di giorno che di sera.

Nonostante tutto ogni volta che io andavo in differenti orari lui il giorno dopo mi faceva trovare un biglietto, mi sentivo preso in giro, mi chiedevo come fosse possibile, cominciai ad avere sospetti su tutti, padre ,madre fratello e il fidanzato “chi? come e possibile? “il personaggio diventava sempre più audace, decisi di far comprare un piccola video camera per inserirla nella macchina della ragazza. Il giorno dopo ancora un biglietto in macchina nonostante la telecamera.

Mi sentivo inerme e preso in giro.

Pensavo realmente che questo fantasma non esisteva e fosse qualcuno della famiglia. Chiesi una sera di rimanere a cena, erano tutti presenti rimanemmo insieme fino a tardi, .mi chiedevo se ci fosse realmente questo personaggio quella sera avrebbe fatto un passo sbagliato avevo puntato sulla sua arroganza.

A mezzanotte chiesi di scendere insieme prima che me ne andassi volevo vedere le registrazioni

Bene finalmente ecco il primo errore. Non vedemmo la persona ma bensì la luce di una lampada tascabile.
la ragazza scoppiò a piangere, perché? Avevo finalmente scagionato e dimostrato che realmente il fantasma era un estraneo alla famiglia. Ora potevo lavorare su ciò che avevo raccolto.

Tra gli indirizzi ci fu un particolare, nelle tante lettere e foto ci fu’ un particolare che mi colpì, dei giovani si fermarono dal nonno per chiedere se avesse un pollo da vendere naturalmente il nonno disse di no. Feci vedere quella foto alla ragazza, disse che aveva un volto familiare, presi la targa e e cercai il proprietario. La fortuna volle darmi una mano il cognome di questo mi era famigliare e soprattutto dove era nato.

Ebbene era nato nel mio paese nativo, parlai a dei amici del posto e chiesi se potevano chiedere informazioni, lo fecero e finalmente ero a ottenere nome e cognome, il profilo combaciava a ciò che cercavo. Chiamai l avvocato facemmo la denuncia in procura e avviarono la procedura.

Questo fantasma fu portato in tribunale, fu condannato, anche perché nella sua abitazione avevano trovato lettere con la stessa calligrafia rivolta alla ragazza. La ragazza oggi vive felice con il suo compagno, l amicizia con tutta la famiglia tutt’ora e rimasta solida.

Galg61

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