Salvo Neri: la fine annunciata al peggio non c’è mai fine ma questa è la fine

Salvo Neri: la fine annunciata al peggio non c'è mai fine ma questa è la fine

Salvo Neri: la fine annunciata al peggio non c’è mai fine ma questa è la fine

“riceviamo pubblichiamo”

  • POVERA SICILIA. POVERI SICILIANI. POVERE SICILIANE!!

Salvo Neri: E’ con i voti dei tantissimi siciliani e siciliane che il Governatore Musumeci si può pregiare, può godere di aver affondato definitivamente la Sicilia.

Con voti di tantissimi siciliani che l’hanno votato nella coalizione del centro Destra capitanato da figure note Salvini e la Meloni il bellissimo Musumeci prendendo al volo il disagio causato dalla pandemia si potrà pregiare insieme a quelli che l’hanno votato, di distruggere tutto il settore produttivo i settori del commercio, dell’ agricoltura, del turismo, delle piccole grandi imprese, della scuola, del lavoro.

A Musumeci ed ai suoi seguaci il piacere e l’onore di creare una marea disoccupati, di inoccupati e precari.

  • SIAMO IN ZONA ROSSA PER UN MESE!! BENE!!

prendiamone atto e lamentiamoci perché solo questo con maestria sappiamo fare. Eravamo già in situazioni difficili, di grandi bisogni ed esigenze, ma adesso il dado e tratto e a me che non l’ho votato dico: Speriamo che me la cavo pensando con molta rabbia e tantissima sofferenza i tanti commercianti, operatori turistici ai quali non rimane inventarsi anche se la vedo nera come sopravvivere. A tutto il settore produttivo da M desidero solo dire:

“AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE, MA QUESTA E’ LA FINE”.

La Sicilia definitivamente sprofonda e il Governo nazionale e quello vergognoso regionale con le ultime decisioni, hanno deciso di farci morire di fame. Basta, la situazione è insostenibile.

  • Davanti a codesto sfascio totale voluto da Musmeci 

noi Liberal– Socialisti Sicilia Riformisti Indipendentisti facciamo appello alle istituzioni regionali per una forte presa di posizione in favore della Sicilia, penalizzata in modo ingiustificabile e irresponsabile. 

È un dpcm inaccettabile che mette la Sicilia in ginocchio

e che premia le lobby del Nord, che possono riaprire industrie e cantieri, mentre qui si tengono chiuse le attività con cui si regge prevalentemente la nostra economia. 

  • Il forte malumore delle imprese,
i commercianti, tutto il settore politico insieme a noi Liberal- socialisti Sicilia Riformisti Indipendentisti, invitano la politica a un immediato sussulto di orgoglio e unità e a fare valere la propria autonomia per garantire la sopravvivenza del popolo siciliano mortificato da provvedimenti senza logica e proporzionalità per le differenti categorie e territori. 

In queste ore sta montando il malumore di tutto il mondo delle imprese del commercio, del turismo delle professioni e dei servizi che sono il motore della nostra economia. Così si rischia una rivoluzione che non potremo più contenere. Siamo stati responsabili, non vogliamo diventare martiri di un sistema distorto. 

  • Il popolo siciliano, ha dimostrato senso di responsabilità e del rispetto delle regole, e sicuramente non merita questo disastro economico- turistico- culturale. 
La maggior parte dei siciliani da fine febbraio, ovvero da quando è iniziata la crisi sanitaria in Italia, non può contare sui ricavi della propria attività, non è stato erogato nemmeno un euro di indennità a fondo perduto, non si è ancora vista la cassa integrazione, ottenere i finanziamenti dalle banche per la maggior parte degli imprenditori è un’impresa. 

In questa situazione mi sembra molto più preoccupante per la Sicilia l’emergenza economica e sociale che non quella sanitaria. 

Ci auguriamo di vero cuore, che il Governo regionale assumerà una forte responsabilità a tutela dei siciliani contro questa ennesima ingiustizia sulle categorie e sui territori e che si batterà per una riapertura anticipata delle attività produttive, con il dovuto rispetto di tutte le misure precauzionali.

Salvo Neri portavoce Liberal- socialisti Sicilia Riformisti IndipendentistiSalvo Neri: la fine annunciata al peggio non c'è mai fine ma questa è la fine

 

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