Sicilia: La mia isola la mia cultura la mia lingua la mia origine Normanna

Sicilia: La mia isola la mia cultura la mia lingua la mia origine Normanna

 

Sicilia: La mia isola la mia cultura la mia lingua la mia origine Normanna

di Giuseppe Castelli

La mia Isola la più grande del Mediterraneo bagnata da tre mari, dal clima Mediterraneo, dalla lunga estate e dal mite e piovoso inverno.  

La mia Isola, la sua storia e la sua gestualità, il suo Barocco, la sua lingua parlata da una gran parte di noi Siciliani.  

La mia Isola, con i suoi pittori, i suoi poeti, e la sua letteratura, le sue tradizioni popolari frutto di una cultura millenaria così come la lingua il Siciliano, una lingua ancora viva sia nei più piccoli borghi che nelle grandi città.  

La mia Isola e le sue feste religiose, che rivestono una grande importanza nel nostro folklore e la nostra cucina popolare. La nostra bandiera ce lo stemma della Regione Siciliana cui presenta due colori il giallo e rosso, la sua origine risale al XIII Secolo.  

Le nostre isole minori, i nostri vulcani

La nostra rigogliosa agricoltura a tratti protetta dal vento da muri a secco, l’allevamento del bestiame e le saline.

La nostra autonomia e il nostro statuto, il nostro Inno composto da Vincenzo Spampinato ed eseguito per la prima volta dall’Orchestra Sinfonica Siciliana Madreterra, adottato nel 2003, il primo inno ufficiale adottato da una regione italiana. Ecco la mia Isola, quanto basta per governarci da soli.

Ma purtroppo

Qualcuno cantava “a causa di squallide figure per il paese e la loro mischina vita di potere” (no non ho sbagliato le parole di una famosa canzone, lo fatto apposta per non avere problemi con il copyright). La mia Isola ha bisogno di un cambiamento radicale, un cambiamento che deve partire proprio dai Siciliani, il modo c’è facile come bere un bicchiere d’acqua. Io lo capito ma non posso suggerivi nulla. Se ami la nostra terra è tutto ciò che ho scritto lo capirete da soli.

Giuseppe Castelli  

 

 

 

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