Tutti quanti sappiamo che tra Nord e Sud esiste un campanilismo esistenziale che spesso sfocia anche in vero e proprio odio

Ieri si ricordava per l’appunto il Santo Patrono d’Italia, il Santo Poverello cioè Francesco d’Assisi che unisce l’Italia intera, ma oggi è uno di quei giorni che dovrebbe essere ricordato ogni anno anche per un altro motivo:

L’Italia del giorno dopo di Francesco Campopiano

Ma oltre al famoso incontro tra Garibaldi ed il Re in quel di Caianello

Tutti quanti sappiamo che tra Nord e Sud esiste un Campanilismo esistenziale che spesso sfocia anche in vero e proprio d’odio, ma oltre al famoso incontro tra Garibaldi ed il Re in quel di Caianello, si dovrebbe ricordare anche il 4 Ottobre come giorno fondamentale per l’unione tra il Sud ed il Nord Italiano, e non sto esagerando.

Le differenze erano tante

si faceva parte della stessa Nazione sì, ma era molto difficile apprezzare l’importanza di tale unione finché lo Stato semplificò il raggiungimento del Sud dal Nord e viceversa.

4 Ottobre 1964

Il 4 Ottobre del 1964 fu inaugurata l’autostrada del Sole, che univa Milano a Napoli passando vicino o attraverso grandi città come Bologna, Firenze e Roma. Antonio Segni, all’epoca Presidente della Repubblica con la sua Flaminia 335 (macchina stupenda) fu Il primo in assoluto a percorrerla in tutta la sua lunghezza, circa 770 km.

Faccio notare che

hanno fatto prima a fare una strada nuova lunga 770 km a fine anni 50 che allargarla negli anni 2000.

Esistono alcuni filmati dell’epoca

che potete trovare negli archivi Rai che raccontano la storia di questa autostrada, interessante se lo trovate, sono le interviste fatte ad alcuni lavoratori e contadini della frazione di Grassina in provincia di Firenze, sono veramente divertenti.

l’autostrada più lunga d’Italia ed unisce l’Italia intera

l’autostrada più lunga d’Italia ed unisce l’Italia intera, unisce i dialetti, i sapori, i colori e come diceva un mio collega che non c’è più: “vuoi mettere le campagne Toscane con tutte le altre, non gli legano neanche le scarpe…le dolci colline, i vigneti, gli uliveti, ma soprattutto i cipressi! Gli altri li mettono vicino i cimiteri, noi invece come piante ornamentali, chissà se siamo più grulli noi o loro!”

…ma questa è tutta un’altra storia!

L’Italia del giorno dopo

F. CAMPOPIANO

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