consumismo-crisi economica un bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto

Consumismo crisi economica un bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto

di Salvo Neri

Nella mia vita sono stato abituato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Di fronte alla grave crisi che, in questi giorni, è sfociata negli scioperi di camionisti, tassisti, pescatori, avvocati… mi sono chiesto: «Se non ho la benzina nella macchina, se il supermercato non è fornito, sarò capace di sopravvivere.

  • consumismo-crisi economica un bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto?

Oggi, il mondo ci obbliga a vestire all’ultima moda, ad avere tutte le novità tecnologiche che forse non abbiamo saputo far fruttare al meglio le novità che la tecnologia ci ha messo a disposizione. Ne abbiamo abusato.

Sono diventati una malattia. Ora siamo dipendenti da Internet e dalla posta elettronica.

  • Un ritorno al “passato” può farci apprezzare il “presente”.?
La crisi e i tentativi in atto per superarla mettono a nudo non solo i nostri stili di vita, che sono stati al di sopra delle possibilità economiche, ma anche il modello di società che vogliamo costruire. Se economia e finanza sono finalizzate solo al profitto e al consumo, i rischi di una società poco umana sono alti. Se i provvedimenti sono a misura di famiglia, allora un altro mondo è possibile. Più sano e solidale. Più coeso e vivibile. Ma c’è anche un vero guadagno economico.

Il consumismo non è la soluzione di questa crisi. Ne è la malattia, che l’ha originata. L’economia senza etica ha conseguenze disastrose. Il rispetto della legalità, invece, ha anche un ritorno economico. La crisi che ci costringe a fare delle scelte può rivelarsi un’opportunità per cambiare modelli di vita e di società. Forse, una maggiore sobrietà può liberarci dalla schiavitù dei bisogni indotti spesso non necessari o dall’essere succubi della tecnologia e dei suoi ritrovati.?

Oggi, si può essere obesi e bulimici non solo di cibo, ma anche di Internet, Rete e Web.

Un tempo i nostri genitori hanno attraversato momenti duri: la guerra, la fame, ma il sorriso e la voglia di lottare, non l’hanno mai perso. Non si aspettavano molto e lottavano per ottenere un futuro degno di questo nome…oggi la storia si ripete…qualche anno di benessere e si torna indietro…non siamo in guerra e non moriamo di fame (almeno in Italia) ma mi chiedo: la gente lotta? Non so mi sembra che le generazioni attuali siano più arrendevoli… forse il benessere ci ha privato della grinta giusta per andare avanti malgrado tutto: troppi depressi e troppi suicidi un tempo si emigrava, si facevano lavori poco retribuiti e umili, ci si adattava a tutto. Forse oggi manca anche questo, ed il consumismo ci ha resi poveri nello spirito e nella forza, ed in parte è giusto che sia così: si pretende di più… ed è legittimo!
  • Le conquiste andrebbero mantenute ma in un paese che non funziona se si è arrendevoli e ci si lascia travolgere dagli eventi negativi, è la fine!
La gente si lamenta ed è giusto che lo faccia, si cerca di trovare un lavoro, ma spesso questo lavoro per molti non arriva, c’è la crisi e per alcuni invece che ce l’ hanno, viene a mancare: una tragedia annunciata in una società in cui tutto è necessità: l’auto lo smartphone, la TV, l’impastatrice la lavastoviglie, l’ asciugatrice, l’orologio e la borsa d’ultimo grido, l’uscita settimanale al ristornate o al cinema, le vacanze ecc. Un tempo tutto questo non c’era, sebbene le opportunità di lavoro fossero limitate ed i lavori spesso mal retribuiti, le persone vivevano con maggior serenità. Si lottava e si è lottato per un futuro dignitoso, per far si che le nuove generazioni avessero più opportunità, per tutelare il diritto al lavoro ed il lavoratore
.

Salvo Neri portavoce Liberal Socialisti Sicilia Indipendentisti Riformisti

Immagini collegate: