Gallo: una vita in divisa “La morte bianca” l’agonia devastante

Gallo: una vita in divisa "La morte bianca" l'agonia devastante

Gallo: Una vita in divisa Tra fantasia e realtà

di Gianni Gallo

Una generazione di giovani ragazzi e ragazze morivano in una agonia devastante , in macchina, nei bagni di casa, sulle panchine dei parchi,  la droga era il male del secolo .

Nonostante il nostro impegno per contrastarlo costantemente, i stupefacenti erano sempre più in crescita.

La squadra mobile sezione narcotici degli anni ottanta era una realtà importante un mix di uomini di esperienza e giovani coraggiosi capaci di apprendere velocemente con adattamento alle complesse evoluzione investigative.

Il traffico di stupefacenti aveva un supporto di spacciatori di media e bassa manodopera al servizio di una criminalità violenta e senza scrupoli con una organizzazione piramidale sempre più complessa.

I venditori di morte usavano a loro volta i stessi tossici, che per guadagnare la loro dose la tagliavano ancor di più riducendola in un vero mix mortale. I ragazzi della narcotici erano realmente in prima linea, nonostante certi divieti di investigazione voluti dalla giustizia italiana, ma questo non ci fermava anzi il nostro impegno era assolutamente determinato.

Chi spacciava la morte bianca usava qualsiasi strategia, ve ne racconto una

Erano giorni che in un quartiere del sud est di Roma molti tossici avevano avuto grossi problemi in alcuni casi portati anche alla morte.

Tramite informazioni eravamo riusciti a sapere con precisione il quartiere dove si spacciava. Il sottoscritto insieme ad amici di giubba ci eravamo mescolati a loro, avevamo individuato il principale attore. Come? Ero appostato nel giardino con dei pantaloncini corti, una maglietta a maniche lunghe, un paio di infradito una busta con frutta e soprattutto limone.
  • La coppia di giovani un ragazzo e una ragazza davvero malmessi.

Li seguo finalmente arrivano dal giovane spacciatore che gli consegna un involucro ,continuo a seguire la coppia, si fermano e prendono una siringa, non riesco a vedere bene, decisi di avvicinarmi, in quel momento ero diventato uno di loro, erano ipnotizzati e concentrati nel farsi il buco, non facevano caso a me, mi avevano preso per un tossico.

  • Vidi il male assoluto mi sentivo sporco ma dovevo assolutamente continuare.
  • Vidi qualcosa di realmente diverso dalla solita dose.

Mi avvicinai di più e vedo qualcosa di incredibile

Come vedete nella foto i ragazzi presero questi filtri li misero in un cucchiaio con un po’ di acqua presa da una pozzanghera, infilarono l’ago nel filtro e aspirarono nella siringa tutto ciò che vi era nel suddetto filtro. La rabbia era tanta purtroppo non feci in tempo a fermare questo schifo.

Non c’era tempo da perdere, non avevamo modo di comunicare tra noi, ma con molta discrezione avevamo fatto una catena di sant’Antonio. Feci segno al mio amico collega e finalmente lo fermammo e arrestammo lo spacciatore.

  • I ragazzi vennero soccorsi chiamando l’ambulanza

Facendo la perquisizione trovammo a casa di questo giovane tossico una quantità notevole di filtri pronti per essere usati e venduti.

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