Irpinia novembre 1980: il ricordo di un terremoto

Irpinia novembre 1980: il ricordo di un terremoto

Irpinia novembre 1980: il ricordo di un terremoto

Irpinia novembre 1980: il ricordo di un terremoto

di Francesco CAMPOPIANO – L’Italia del giorno dopo

23 NOVEMBRE  1980 In assoluto oggi, per me, è il giorno del ricordo.  Io non c’ero fisicamente, avevo solo 3 giorni di vita e mi trovavo a Firenze, ma la mia famiglia passò dalla felicità alla paura più tremenda che si potesse mai provare in pochi attimi. Ancora oggi mi cadono le lacrime pensando a quel giorno. Ricordo i ricordi di chi c’era e di chi ha provato sulla sua pelle quella sensazione di paura e di angoscia.  

Ha portato alla luce solo l’interesse economico che si crea dopo una grande sciagura

Questo avvenimento avrebbe dovuto insegnare qualcosa, a tutti, ma non è riuscito neanche questo. Ha portato alla luce solo l’interesse economico che si crea dopo una grande sciagura. Il 23 Novembre del 1980 la terrà tremò in Irpinia, creando centinaia di migliaia di sfollati, uccidendo e ferendo più di 10.000 persone. Qualcuno era felice, vedendo il sud, “i Terroni” in ginocchio ed in difficoltà, perché il campanilismo era ancora troppo forte e violento; non crediate che oggi sia diverso. 

Questa vicenda ha messo in risalto due importanti realtà, la differenza tra onesti e disonesti. E chiedo a voi di dirmi il perché, ma nel frattempo vi dico la mia, di chi in qualche modo l’ha vissuta in maniera indiretta, ma in modo molto ravvicinato. 

Aspettando ancora il famoso aiuto di stato

Le vittime, si sono divisi in due, tra quelle oneste e quelle disoneste. Le oneste aspettando ancora il famoso aiuto di stato (40 anni). Le disoneste hanno preso il loro più quello di tanti altri! Lo Stato si è diviso in due anche lui, si é diviso tra gli amici degli amici e gli amici stessi. Evitando di controllare, chiudendo gli occhi, vendendo al miglior concluso i migliori appalti. …e non c’è Camorra che tenga, quando si parla di soldi facili, i Concussi scendono anche da Nord. Il ricordo va alle vittime, la, la rabbia è per gli sciacalli! Francesco Campopiano


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