Milano p.za Fontana 1969 esplode bomba Banca Nazionale dell’agricoltura
di Francesco Campopiano (l’Italia del giorno dopo).
Oggi, mentre tutti parlano di Covid, di processi, di Mes, di zone rosse e arancioni, io vi ricordo di una delle stragi più efferate della storia Italiana. Il 12 Dicembre del 1969 una bomba esplose all’interno della Banca Nazionale dell’agricoltura presso piazza Fontana a Milano. 17 morti e circa 90 feriti.
Forse non tutti si ricordano ma in quel giorno, in quel 12 Dicembre
un’altra bomba fu trovata inesplosa sempre a Milano e ne scoppiarono altre 3 a Roma in luoghi strategici e di rilevanza Nazionale , come ad esempio l’Altare della Patria. Ad oggi non c’è certezza sui colpevoli, sui mandanti e soprattutto su chi realmente avesse collocato e fatto esplodere la bomba.
Le indagini si sono susseguite nel corso degli anni
con imputazioni a carico di vari esponenti anarchici e neofascisti; tuttavia alla fine tutti gli accusati sono stati sempre assolti in sede giudiziaria (…) la vicenda è oggetto di controverse interpretazioni.
- Una delle ipotesi sostiene che, una volta abbandonata la pista anarchica.
Il sospetto che gli attentati fossero opera dei neofascisti fu usato per dare credito alle teorie della «strategia della tensione
(…) e della « strage di Stato », ordinata da settori del mondo politico (dai servizi segreti e da collusioni tra mondo dell’economia e criminalità) per diffondere il panico e giustificare misure d’emergenza, in modo da garantire il potere ai settori più reazionari della politica”
Dove il Covid viene usato come una “strage di Stato”
per diffondere panico e veramente per giustificare misure prese che hanno escluso la costituzione italiana ed il rispetto del popolo sovrano.
Scusate se oggi ho aggiunto al post qualcosa che non è strettamente collegato alla data, ma era doveroso far presente lo stato d’animo che la gente ha provato in quel momento, ma che è decisamente uguale a quello che stiamo vivendo oggi.