Agrigento: Niente lockdown: sindaci anti-movida caso per caso:

Niente lockdown: sindaci anti-movida caso per caso:

Decisione sulle palestre rinviata di una settimana.

NUOVE MISURE ANTI- COVID

Ai tavoli di bar e ristoranti un limite massimo di 6 persone, niente lockdown, ma misure più stringenti per evitare gli assembramenti legati alla movida. Il Dpcm emanato ieri dal premier Giuseppe Conte detta le nuove regole per cercare di contenere la diffusione del virus. I numeri preoccupano (ieri si contavano 11.705 positivi), ma non si tornerà alla chiusura totale dello scorso marzo. Le regole base restano invariate: “Mascherina, distanziamento e igiene delle mani”. Ma ha avvertito Conte: “Facciamo attenzione nelle situazioni in cui abbassiamo la guardia, con parenti ed amici. In queste situazioni occorre massima precauzione

LE PIAZZE CENTRALI

La novità del nuovo decreto sta nella possibilità di chiudere piazze e vie dei centri urbani alle 21. Una decisione che però dovrà essere presa a livello locale, dai sindaci, lasciando ovviamente “la possibilità di accesso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. Insomma non sarà un obbligo imposto a livello nazionale, le situazioni potranno variare da città in città. Una decisione che ha scatenato le proteste degli amministratori locali. Ma l’obiettivo del governo è quello di scoraggiare il più possibile gli assembramenti. Restano quindi chiuse discoteche e locali simili, sia all’aperto che al chiuso, e continuano ad essere vietate sagre e fiere. Matrimoni con al massimo 30 persone, mentre “è fortemente raccomandato di evitare feste, nonché di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei”. Sospesi anche convegni e i congressi, salvo che non si svolgano a distanza.

RISTORAZIONE

Bar, pub, gelateria, ristoranti e così via chiuderanno alle 24, come stabilito nel precedente Dpcm. Tuttavia, nel nuovo testo, si è stabilito anche l’orario di apertura, alle 5, per frenare i furbetti che in mancanza di una indicazione precisa rialzavano la serranda poco dopo la “finta” chiusura. Niente tavolate però: al massimo si potrà cenare in sei fino a mezzanotte. Per quanto riguarda la consumazione non ai tavoli, sarà consentita solo fino alle 18. La consegna a domicilio “nel rispetto delle norme igienico-sanitarie” resta “sempre consentita”.

PALESTRE E CALCETTO

Ieri Conte ha lanciato un avvertimento: per adesso, palestre, piscine e circoli sportivi restano aperti, ma sono dei sorvegliati speciali. Le notizie che arrivano, ha spiegato il premier, sono varie e contrastanti per quanto riguarda i protocolli di sicurezza che a volte vengono rispettati, altre no. Una settimana ancora quindi per adeguare i protocolli di sicurezza e verificarne il rispetto: se ciò non avverrà, le palestre saranno chiuse. Restano invece vietati gli sport di contatto a livello amatoriale, come calcetto e basket, ma adesso ci sarà uno stop anche per le relative associazioni e scuole per ragazzi.

LE SCUOLE

Il premier lo ha detto chiaramente: la didattica in presenza è un “asset fondamentale per il nostro Paese”. Il governo non ha intenzione di chiudere le scuole. Cambia il calendario sugli orari delle scuole superiori, con modalità flessibili per istituti superiori tecnici e professionali, con ulteriori scaglionamenti, anche con eventuali turni pomeridiani e l’ingresso non prima delle 9. Nel Dpcm stabilisce anche che un ricorso costante a forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, tra cui le lezioni a distanza, saranno possibili “previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferito ai specifici contesti territoriali”.

SMART WORKING

Nella pubblica amministrazione tutte le riunioni dovranno essere tenute a distanza. E anche per aziende private l’obiettivo è incoraggiare il più possibile lo smart working.

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