Artigianato al collasso! Botteghe artigiane alla chiusura
di Salvo Neri
Un patrimonio artistico culturale che non va perduto
Un pezzo pregiato come le botteghe artigiane, sono state “”cancellate”” per essere sostituite dai soliti marchi della moda, e dai soliti Wine bar a tutto tondo, stravolgendo luoghi urbani. Un patrimonio artistico culturale per il quale è urgente se non vogliamo totalmente perderlo, farlo tornare a vivere, facendo in modo, anche grazie alla tecnologia, che in questi luoghi possano trovare lo spazio giusto, a prezzi accessibili rispetto agli affitti nei centri delle grandi città, le botteghe degli artigiani made in Italy. Nonostante la crisi e i problemi generali, non sono pochi gli imprenditori di questo settore che segnalano la difficoltà a trovare personale disposto ad avvicinarsi a questo mondo. Soprattutto al Nord, si fatica a reperire nel mercato del lavoro giovani disposti a fare gli autisti di mezzi pesanti, i conduttori di macchine a controllo numerico, i tornitori, i fresatori, i verniciatori e i batti lamiera.
Senza contare che nel mondo dell’edilizia è sempre più difficile
Calo dei consumi le tasse la mancanza di credito e l’impennata degli affitti
Per altri costituiscono l’ultima chance per consentire a quegli alunni che provengono da insuccessi scolastici, maturati nei licei o nelle scuole tecniche, di conseguire un diploma di scuola media superiore. Un patrimonio artistico quello artigianale in evidente crisi che facilita le chiusure di botteghe sempre più tartassate nonostante il calo dei consumi, le tasse, la mancanza di credito e l’impennata degli affitti, principali cause che hanno costretto molti artigiani a cessare l’attività.
Non vogliamo assistere silenziosi alla scomparsa di un intero mondo
A tal proposito, da queste pagine ci permettiamo rivolgerci al Ministero dello Sviluppo Economico, organo governativo che si occupa di coordinare le politiche per lo sviluppo dell’artigianato e delle piccole e medie imprese e alle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA) le principali istituzioni che rappresentano gli interessi dell’artigianato italiano, per sottoporre alla loro cortese attenzione quattro cose, possibili e concrete, da fare:
- La prima: investire sulla formazione, sui corsi e sugli studi che rendono possibile la continuità degli artigiani dell’arte.
- La seconda: sostenerli con tutte le agevolazioni fiscali possibili, dall’Iva alle tasse.
- La terza; incentivare l’intera filiera dell’arte, dai musei agli artisti, dalle fondazioni ai curatori, all’uso degli artigiani che rischiamo di perdere.
- La quarta: meno burocrazia che uccide.
Che Dio salvi l’artigiano e l’artigianato visto che la politica del nulla li vuole cancellare! Salvo Neri
“il cittadino scrive il suo articolo che riceviamo e pubblichiamo”