Fermo di Polizia di Gianni Gallo “Una vita in divisa” tra fantasia e realtà
di Gianni GALLO
Ricoverato in ospedale da 15 giorni con flebo e calmanti vari per una colica renale, finalmente mi avevano programmato l’operazione.
- la sera prima viene mio padre a trovarmi, erano circa le dieci di sera siamo all’entrata.
Stavo fumando una sigaretta, sentiamo delle grida, incuriosito dico a mio padre, “ annamo un po’a vede ”, ci avviciniamo, a 50 metri circa, due uomini litigano.
Cazzarola uno di questi prende un crik e gli sferra con violenza un colpo sulla spalla mi avvicinai forte di mio padre ad una trentina di metri vedo sferrare un secondo colpo sempre sulla spalla, gridai “aho così lo ammazzi “sicuramente non mi sentì, o fece finta, dissi, a mio padre di andare al posto di polizia, non feci in tempo a dirlo che’ gli sferrò.
- Un terzo colpo questa volta allo stomaco, vidi che spruzzò dalla bocca sangue
Mi strappai la flebo e gli andai incontro a dieci metri da lui presi la mia ciabatta in mano alzandola e gli urlai “fermo polizia” incoscienza, rabbia, decidete voi, l’uomo con il crik in mano mi guardò stranito e meravigliato lo buttò a terra e scappò nel mentre arrivò il poliziotto gli corse dietro, mi passò davanti, guardandomi spalancò gli occhi forse perché in mano avevo una ciabatta hahaha.
Vado dal ferito, lo appoggio sulle mie spalle e lo trascinai verso il pronto soccorso.
Ho narrato questa vicenda per dimostrare che, chi indossa una divisa non è brutto sporco e cattivo come vogliono far intendere, ma è sempre disponibile a difendere il prossimo .