Massacro Ambientale Italia! Frane crolli morti rabbia e dolore

Massacro Ambientale Italia! Frane crolli morti rabbia e dolore

Massacro Ambientale Italia! Frane crolli morti rabbia e dolore

di Salvo Neri

Massacro Ambientale Italia! Alluvioni, fiumi di fango, smottamenti, edificazione selvaggia, incuria, catastrofi ambientali, frane, crolli, morti, rabbia, dolore, e polemiche.

Si potevano evitare?

Anche per colpa delle conseguenze del (troppo) cemento. In questi anni, milioni di metri quadri di territorio vergine sono stati consumati per costruire edifici, ma non case popolari, illusione di dare impulso allo sviluppo. Un miraggio, visto che tra un po’ ci saranno più case che abitanti. Contro questa tendenza pericolosa per lo stato di salute del nostro territorio, reagire. Bisogna far sentire la nostra voce nelle sedi di competenza proponendo strategie per una regolamentazione dei programmi di costruzione. Non possiamo continuare ad assistere al disastro Italia figlio di vecchie regole o, peggio, con negligenza, burocrazia ed incapacità.

Guardiamo assistiamo viviamo in religioso silenzio

In un Paese divorato da una bulimia costruttiva dal peso del cemento, di opere edilizie abusive che in futuro, ma iniziando da subito andranno fermate. Trovo quasi impossibile abbattere il già costruito, ma ritengo che quel che conta in primis la volontà politica. Conosco la disperazione delle amministrazioni comunali per far quadrare i bilanci, ma, nonostante ciò, urge garantire lo sviluppo edilizio, ma non sulle aree libere. L’obiettivo da raggiungere, come strumento di indignazione, ma anche per il cambiamento dovrà essere quello di un’etica del territorio, per far fronte al dramma dell’incuria verso il suolo e verso l’ambiente.

Tante leggi leggine decreti leggi tutte farlocche

Danni su danni, di male in peggio con conseguenze dannose e a volte letali per colpa dei tantissimi crolli e frane, dissesti, continua evoluzione del clima con sempre più acquazzoni temporali cade su un suolo mal asfaltato, cementificato, poco impermeabilizzato, che non può assorbirne una sola goccia, che si accumula in superficie e corre via, a grande velocità, travolgendo quel che trova.

Promesse mai mantenute dalla politica del non fare

Spesso esonda da corsi d’acqua i cui argini e anche i letti sono stati cementificati, e le cui aste sono state «rettificate». Corsi d’acqua intorno ai quali, dissennatamente, si è costruito e ancora costruito. Alle promesse mai mantenute dalla politica del non fare, alle tante leggi, leggine, decreti leggi tutte farlocche il cui scopo reale è sempre stato permettere la cementificazione, come denunciato invano da molti esperti geografi, urbanisti, architetti, storici del territorio e associazioni ambientaliste.

Grazie a queste leggi si è continuato a costruire e asfaltare in preda a un vero e proprio delirio

Non è colpa del maltempo se intere città vengono sommerse, ma il mal territorio, figlio di una gestione idiota e predatoria, portata avanti per decenni da una classe dirigente politica e imprenditoriale perdutamente innamorata di asfalto e cemento. Un “amore tossico” che non accenna a finire, perché, burocrati, e disfattisti hanno sempre in serbo ancora asfalto, ancora e ancora cemento. Un maremoto di asfalto e la continua la cementificazione su larga scala, con un impatto molare sul territorio. Una cementificazione molecolare, capillare, fatta di speculazioni e intubazioni meno visibili, che facilmente si insinua ovunque e che nessuno intende raccontare!! Nessuno!

Questa è la realtà dei fatti complice un’informazione obnubilata e spesso asservita. Meditate! Riflettete gente! riflettete. Salvo Neri

 riceviamo e pubblichiamo 

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