Oggi parliamo della PTSD “disturbo da stress post-traumatico”

Oggi parliamo della PTSD "disturbo da stress post-traumatico"

Oggi parliamo della PTSD "disturbo da stress post-traumatico"

Forma di disagio mentale che si sviluppa in seguito a esperienze traumatiche


di Ivano Campanelli


il cittadino scrive il suo articolo che riceviamo e pubblichiamo

PTSD disturbo post traumatico Il 56,1% della popolazione italiana è stata esposta ad almeno un evento traumatico con un rischio di sviluppare PTSD che va dallo 0,8% per la violenza sessuale al 12,2% per gli eventi legati alla guerra e alla mala gestione dell’ informazione e conseguenze legate a precariato, povertà, restrizioni economiche legate al covid e alla gestione economica del Paese…vittime di catastrofi naturali, terremoti ,alluvioni, con perdite in termine di vite umane e beni necessari….tensioni sociali e disparità sociali che sfogano in episodi di violenza estrema sia nei giovani che non..

Come si manifesta il disturbo da stress post-traumatico

Solitamente la vittima si ritrova a vivere ripetutamente il momento del trauma sotto forma di flashback, percepisce cioè che sta risperimentando l’evento nel presente così intensamente da arrivare a perdere completamente la consapevolezza dell’ambiente circostante.

La sperimentazione può avvenire anche sotto forma di incubi

Il PTSD compare improvvisamente con una intensa paura con manifestazioni fisiologiche come battito cardiaco accelerato, sudorazione, tensione muscolare e nausea. La sperimentazione può avvenire anche sotto forma di incubi. Nel tentativo di evitare di rivivere il trauma, la vittima può cominciare ad evitare situazioni e persone che sono in qualche modo associate all’evento traumatico. Questa strategia, detta coping, diventa problematica perché la persona, al fine di non incorrere in dettagli che possono scatenare sintomi disturbanti, rischia di isolarsi dalle relazioni sociali evitando luoghi abituali ed abitudini di vita che prima del trauma davano benessere.

Ricordi spiacevoli ed emozioni intense e negative

La strategia dell’evitamento, che può essere funzionale nel breve termine, può essere messa in atto anche sopprimendo ricordi spiacevoli ed emozioni intense e negative facendo ad esempio abuso di droghe ed alcool, gettandosi a capofitto nel lavoro o, peggio, per chi non ha un occupazione fissa con gesti autolesionistici, con rischiosi comportamenti sessuali compulsivi. Se persiste nel lungo termine, questa strategia ostacola l’elaborazione delle esperienze traumatiche.

La persona può manifestare un’alterata percezione di sé e della memoria con pensieri negativi e amnesia
Per cercare di proteggersi dal dolore psicologico la persona può cercare di distaccarsi dalle proprie emozioni e risultare insensibile e disinteressata rispetto agli altri e alle attività che prima procuravano gioia. La persona può inoltre sviluppare un’esagerata ipersensibilità a potenziali segnali di pericolo che la porta ad essere sempre in allerta e a vivere costantemente in uno stato di ipervigilanza e tensione emotiva. Talvolta i sintomi del PTSD possono manifestarsi in forme particolari e più gravi.
Sensazione di distacco dal proprio corpo e dai propri processi mentali

Alcuni presentano sintomi persistenti di dissociazione come la depersonalizzazione (sensazione di distacco dal proprio corpo e dai propri processi mentali oppure di essere un osservatore esterno di sé stesso) e la derealizzazione (sensazione di distacco dall’ambiente circostante che appare irreale, distorto o come in un sogno).

La durata del disturbo può variare da un mese alla cronicità
I sintomi possono essere precoci, ma di solito si manifestano pienamente dopo oltre sei mesi dall’esposizione all’evento traumatico. La durata del disturbo può variare da un mese alla cronicità.  Nel PTSD ad espressione ritardata il quadro sintomatologico completo può addirittura comparire dopo diversi anni dall’evento, come capita alle vittime di abusi sessuali in età subiti in età infantile. Di PTSD possono soffrire anche i bambini, che esprimono la loro sofferenza attraverso il gioco, problemi di condotta, ridotta concentrazione ed attenzione.

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