Una vita in divisa: UN MEDICO IN OSTAGGIO

anni 80

La storia

Prima di raccontare questa storiella degli anni 80 voglio dirvi che la squadra mobile di Roma era il top delle divisioni non me vogliano gli altri .delle vicende politiche poco ci interessava avevamo altro da pensare. Droga, rapine, sequestri, scippi, omicidi.

Con professionalità ,coraggio incoscienza umorismo ,inventiva e soprattutto fratellanza affrontavamo le giornate di lavoro, ma andiamo al fatto.

NAPOLETANO E UN ROMANO

Una miscela di comicità di ironia pura di imprevedibilità e soprattutto di vera sintonia e fra un NAPOLETANO E UN ROMANO gemellata .nelle gesticolazione non meno casciaroni. Infatti questa storia si basa su questo. Erano le 8,30 arriva una chiamata in ufficio il funzionario chiama la pattuglia di turno ci chiede di andare subito all’ospedale san Giovanni in quanto un uomo armato teneva in ostaggio un medico.

NAPOLETANO E UN ROMANO Come intervenire? Dovevamo capire cosa succedeva, nessuno ci sapeva dire niente.

Come fare ?

Io e Aldo ci venne una idea, al maresciallo gli chiedemmo di travestirci da infermieri con un malato sofferente su una sedia a rotelle e andare sul piano dove stava il personaggio con la pistola. Io e il maresciallo ci mettemmo il camice con il pantalone e Aldo sulla sedia a rotelle con la flebo con incoscienza si rideva e si scherzava sul fatto che avevamo il culo se ci sarebbe successo qualcosa eravamo già nell’ ospedale.

Uscimmo dall’ascensore vedemmo il tizio con la pistola, era nel corridoio e la puntava nel fianco del medico non avevamo tempo di riflettere, ma ecco che scatta quel meccanismo di complicità irrazionale ma efficace nel decidere in fretta soltanto con impulsivita’ ma ragionata . Dovevamo distrarlo. eravamo a un paio di metri il cuore era a mille i nostri sguardi si incrociano manca un metro ed ecco il colpo di genio di Aldo (napoletano) un grido esasperato di un uomo che in quel momento aveva una colica renale Oi mamm, oi mamm il personaggio con la pistola fece un sobbalzo la mano con la pistola si allontanò quel poco che ci consentiva di vederla.

Contemporaneamente il maresciallo si lanciò sulla mano spostandola io sferrai con tutta la forza un pugno sul mento e Aldo sul dottore spostandolo. Senza accorgersene il malviventi si trovò’ a terra immobilizzato con un intreccio di braccia e gambe cominciando a ridere per la situazione grottesca il criminale ci chiese ma chi cazzo eravamo ,io gli dissi ridendo che eravamo infermieri in sciopero incazzati.

Nel mentre ci si recava verso l uscita ci fu un applauso fortissimo noi orgogliosamente ce ne andammo.

di G. Gallo

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