Vicebrigadiere dell’arma dei Carabinieri Salvo Rosario Antonio D’Acquisto
Vicebrigadiere dell’arma dei Carabinieri Salvo Rosario Antonio D’Acquisto: l’Italia del giorno dopo rubrica di Francesco Campopiano
Anche oggi, come ieri, vi parlo di un evento storico collegato alla seconda guerra mondiale, che riguarda il gesto supremo che ha fatto giovane ragazzo Italiano in difesa di molti civili.
Il 23 Settembre del 1943
Il 23 Settembre del 1943 fu fucilato il vicebrigadiere dell’arma dei Carabinieri Salvo Rosario Antonio D’Acquisto. Aveva solo 23 anni ed il suo sacrificio è rimasto nella storia della seconda guerra mondiale e nella cultura popolare Italiana, il gesto di questo Uomo colpì talmente tanto anche i suoi assassini, che lo definirono EROE, impassibile anche di fronte alla Morte. Salvo D’Acquisto fu giustiziato dai tedeschi a Palidoro perché ritenuto colpevole di aver ucciso 2 militari tedeschi e di averne feriti altri due.
I tedeschi dichiararono di aver subito un attentato dinamitardo
ma in realtà non fu così, furono loro stessi che nel maneggiare delle bombe ne fecero esplodere una per errore, e di conseguenza accusarono dell’accaduto alcuni Italiani. Minacciarono una rappresaglia se entro poco non fossero usciti i nomi dei colpevoli e così avvenne, in quanto non ci fu modo di dimostrare che la morte di questi militari tedeschi era causata da un caso fortuito.
Presero 22 persone
a caso ed organizzarono una sorta di tribunale in piazza interrogando e picchiando tutti i presenti, dai quali non uscì mai il nome del colpevole, perché non esisteva il colpevole!
Il Vice Brigadiere D’Acquisto
mentre i 22 si scavavano le fosse, prese LA decisione di auto accusarsi per garantire la vita e la libertà a tutte le persone rastrellate. Furono tutti rilasciati e tutti scapparono via, nella concitazione della fuga si udì un solo gridò, più forte della scarica di proiettili che lo stava ammazzando, veniva dal Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto e diceva “Viva l’Italia”.
Questo ragazzo ha avuto un coraggio unico
sono convinto che oggi non esistano ragazzi come lui, Uomini come lui, l’unica sua colpa…il rispetto per lo Stato, per la Divisa che indossava e la sperava di una Italia salva e lontana da certa gente.
Sono convinto che oggi ci guarda da lassù e scuote la testa, rimpiangendo il gesto che ha fatto!
MOLTI DOVREBBERO SCIACQUARSI LA BOCCA PRIMA DI PARLARE D’ITALIA E DI ITALIANI!
L’Italia del giorno dopo
F. CAMPOPIANO