50 anni fa gli Italiani venivano espulsi dalla Libia e rimpatriati in Italia

di Giuseppe Castelli.

Non tutti sanno che:

Dopo una ricerche sul web mi sembra giusto ricordare quanto accaduto 50 anni fa.

precisamente nel 1970

50 ammi fa precisamente nel 1970 gli Italiani venivano espulsi dalla Libia e rimpatriati in Italia.

Piu o meno un anno dopo il colpo di stato di Gheddafi

Tra questi Italiani molti erano proprietari terrieri, di aziende. Italiani privati dei loro beni, edifici, terreni e contributi sociali.

Imbarcati in una nave diretta a Napoli

Gli Italiani tutti in fila vennero imbarcati in una nave diretta a Napoli ma non prima di essere perquisiti in quanto su ordine di Gheddafi gli italiani non potevano portare con loro denaro in quanto gli fù proibito di prelevare denaro da portare con sé in Italia. I militari Libici inoltre dopo avere chiesto agli Italiani di mostrare la propria carta di identità, gli veniva stracciata.

La libia, un paese cui vivevano oltre gli Italiani convivevano persone di diversa nazionalità

tra cui americani, inglesi, maltesi e greci che nonostante la diversa nazionalità e cultura erano riusciti ad integrarsi con il governo dell’epoca guidato dal Re Idris I° uomo di pace e rispettato da tutti così come percepito dagli stessi Italiani che vivevano in Libia per l’appunto. Ma In realtà, gli ultimi anni del governo monarchico fu caratterizzato dal malcontento della popolazione nativa e delle minoranze che vivevano in una condizioni di povertà.

Il militare Gheddafi cavalcò questo malcontento

e sul nazionalismo panarabo che serpeggiava in tutte le nazioni che si affacciavano sul Mediterraneo, per gli Italiani della Libia iniziò un difficile periodo, contrassegnato dalla loro espulsinone da parte di Gheddafi, quasi 20.000 italiani a rientrare in Patria. Rimase in Libia solo un ristretto numero di italiani dopo la nazionalizzazione delle imprese. Tutti i residenti Libici parlavano l’italiano nonché l’araba all’epoca la seconda lingua, con gli Italiani in Libia si ebbe un incremento del cattolicesimo, grazie anche alla creazione di numerose chiese e missioni.

In un articolo su Repubblica di Vincenzo Nigro del 11 giugno 2009

le parole di Giovanna Ortu,  in quel periodo presidente dell’Airl (Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia) non criticava il colonnello: “Possiamo capirlo, lui ha sempre provato a rimuovere noi e il problema che rappresentiamo. Il problema è il governo italiano. Berlusconi (governo all’epoca dell’intervista) ha chiuso la pagina dei conti coloniali con la Libia, ha chiuso i conti dei libici pagando con i soldi degli italiani di oggi. Ma del nostro caso nessun interesse. Non perdoniamo al governo italiano che la sola parte della visita non inserita nel programma ufficiale sia stata la nostra: quella degli italiani espulsi dalla Libia, coloro i quali hanno sofferto, e di cui l’Italia di Berlusconi oggi si è completamente dimenticata.

G. CASTELLI

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