Berlino: Ondina VALLA la sua medaglia d’oro che creò un cambiamento sociale.

Ondina VALLA la prima donna Italiana che ha vinto una medaglia d’oro ai giochi Olimpici. L’Italia del giorno dopo rubrica di Francesco Campopiano.

Ieri vi ho scritto di Sara SIMEONI ed oggi resto in tema

Ieri vi ho scritto di Sara Simeoni ed oggi resto in tema, perché se Simeoni ha piazzato un grande record nella storia dell’Atletica oggi vi scrivo della Prima Donna Italiana che ha vinto una medaglia d’oro ai giochi Olimpici.

La sua figura e la sua storia è sempre stata nell’ombra.

La sua figura e la sua storia è sempre stata nell’ombra, offuscata da un certo Jesse Owens che fece man bassa di medaglie d’oro in una edizione dei giochi olimpici molto particolare, come sapete tutti quelli del 1936 a Berlino.

Berlino 5 Agosto 1936

Il 5 Agosto del 1936 Ondina Valla vinse la medaglia d’oro negli 80 metri ad ostacoli, nonché piazzò il nuovo record mondiale per l’epoca.

80 metri ad ostacoli

Oggi gli 80 metri ad ostacoli non fa più parte del programma olimpico, ma rimane nelle categorie cadette

il Vaticano fece una grande pressione al governo fascista dell’epoca

Una curiosità su Valla molto carina ed interessante, ancora sedicenne avrebbe dovuto partecipare alle olimpiadi del 1932 di Los Angeles, ma il Vaticano fece una grande pressione al governo fascista dell’epoca per non farla andare, perché ritenevano inappropriato che una giovane donna, da sola, affrontasse un viaggio in un gruppo completamente maschile.

La vittoria di Ondina ed il cambiamento sociale

Vi sembrerà strano, ma la vittoria di Ondina creò un grande cambiamento sociale, aprendo l’Italia dell’epoca a molte competizioni femminili e portando moltissima visibilità alla donne Italiane.

Questi birbaccioni di Fascisti

Questi birbaccioni di Fascisti avevano capito l’importanza della figura femminile anche nello sport, ma anche e soprattutto come porta bandiera di una gioventù nazionale sana e robusta, parte integrante della società Italiana e mondiale.

L’Italia del giorno dopo

F. CAMPOPIANO

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