Finchè c’è vita c’è ignoranza: “La globalizzazione dell’Ignoranza”!

Finchè c’è vita c’è ignoranza: "La globalizzazione dell’Ignoranza"!

Finchè c’è vita c’è ignoranza: "La globalizzazione dell’Ignoranza"!

Finchè c’è vita c’è ignoranza: “La globalizzazione dell’Ignoranza”!

articolo di Salvo Neri

Quando gli ignoranti non comprendono una cosa, hanno la tendenza a etichettarla come “complotto”. L’ignoranza non risparmia nessun paese, si parla addirittura di una vera e propria “globalizzazione dell’ignoranza”, il miglior alleato di fascismo, fanatismo, esclusione, razzismo, xenofobia, totalitarismo, condanna di ogni diversità. Viviamo in una società dove nessuna legge proibisce di guadagnare denaro diffondendo ignoranza o, in qualche caso, stupidità.

L’ ignoranza: è la peggiore delle povertà

È di tutte le bestie selvagge la più difficile da trattare; è l’unico pericolo sociale. L’ignoranza non nasce per riproduzione endogena, come processo naturale, è frutto in gran parte anche dell’abbandono o degrado di una delle funzioni essenziali di uno Stato: l’educazione. I primi tagli per pareggiare i bilanci avvengono a spese della scuola pubblica, alla quale vengono anche sottratte risorse a beneficio di enti privati in nome del diritto delle famiglie di scegliere l’educazione dei figli, nessuno lo contesta ma questi privilegi non possono essere concessi a scapito della collettività e con soldi pubblici; si aumentano le tasse universitarie e si diminuiscono le borse di studio, indispensabili per una maggiore equità di accesso e pari opportunità, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza.

I nuovi ordinamenti hanno ridotto la scuola a merce per cui s’impongono logiche di mercato

Oggi la cosiddetta “eccellenza educativa” è spesso al servizio della riproduzione del sistema capitalista nella società. Inoltre, strutture fatiscenti, carenza di un minimo materiale didattico e no. I docenti sono lasciati a se stessi, senza considerazione e stimoli, anzi ostacolati nel loro impegno. Oggi gli istituti scolastici sono organizzati in modo da “impedire” agli insegnanti di essere creativi e dialettici, critici e aperti a sperimentazioni e innovazioni, di educare alla laicità, alla libertà di coscienza e di conoscenza senza indottrinamento e imposizioni dall’alto; ne è un esempio emblematico quanto è successo all’insegnante di Palermo sospesa per non aver impedito ai suoi alunni di ragionare con la loro testa.

Lo Stato è sempre più in mano ai poteri economico-finanziari

Di conseguenza la trasmissione di valori democratici, di giustizia sociale, uguaglianza, laicità, libertà alle nuove generazioni è affidata a governi che dimostrano di non credere nei valori democratici, nella giustizia, nella dignità di tutti, nell’accoglienza, nella sicurezza basata sul rispetto reciproco, nella crescita etica e umana. La scuola è essenziale per creare la coscienza di esser parte di un tutto che ha radici nel passato, una coscienza critica, solidale, aperta al nuovo e al “diverso”, capace di mettersi in discussione, di ricercare alternative, vie inedite con la freschezza propria dei giovani. L’ignoranza è la madre di tutti i crimini. Un crimine è, prima di ogni altra cosa una mancanza di ragionamento. Se si pensa e si agisce senza saperne il perché, senza porsi una domanda, senza un dubbio, senza una perplessità, si gettano il presente e il futuro in un’oscurità dove tutto può succedere.

Certo, decidere può rappresentare un “rischio”

ma è il “rischio” di vivere invece di “lasciarsi vivere” dagli altri, dagli interessi di altri. Se non si hanno idee proprie, si diviene succubi di idee altrui, convinti da chi, per salvaguardare i suoi interessi, sostiene di difendere il nostro piccolo mondo… ed è tanta la fiducia riposta che non ci si preoccupa quali siano le finalità, gli strumenti ed i mezzi usati. Un’opinione contraria all’andazzo attuale mette in discussione, dover scegliere può creare preoccupazione… per questo si rifugge da ogni confronto, dialogo, autocritica, quasi che tutto ciò facesse crollare il castello di carte costruitoci nel corso della vita: perché andarsi a cercare complicazioni se c’è già chi la pensa come me, chi pensa per me e mi lascia tranquillo?

Perché mettere in dubbio ciò che è dato per scontato?

L’ignoranza diventa così una specie di “zona di comfort”, dove si sta a proprio agio, fa sentire comodi… se ci troviamo bene è assurdo andarsi a cercare problemi, perché voler essere informati se questo rischia di sfidare le mie convinzioni e il mio modo di vivere, di sconvolgere il tran tran quotidiano creato negli anni? Allora ogni cambiamento e novità vengono vissuti come una minaccia, creano quell’incertezza provocata dalla paura dell’ignoto… fuori dal territorio conosciuto ci sentiamo vulnerabili e abbandonati a noi stessi.

L’ignoranza non risparmia nessun paese

Si parla addirittura di una vera e propria “globalizzazione dell’ignoranza”, il miglior alleato di fascismo, fanatismo, esclusione, razzismo, xenofobia, totalitarismo, condanna di ogni diversità. Si confonde la conoscenza, la partecipazione, la presa di posizione con l’accesso e l’uso dei social network, esaurendo, in poche battute, problematiche di enorme spessore. Come ogni strumento, non sono né buoni né cattivi in sé, dipende da come vengono usati.

Hanno potenzialità eccezionali

Come è stato dimostrato in tante occasioni, ma dobbiamo metterci al riparo dal loro grande potere, impedire che agiscano a scapito della nostra intelligenza, compromettano la nostra capacità di giudizio, confondano aspetti della nostra percezione, modifichino habitus che determinano i nostri rapporti con il mondo e la nostra capacità di entrare in contatto con gli altri. Salvo Neri

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