Finchè c’è vita c’è ignoranza: “La globalizzazione dell’Ignoranza”!
articolo di Salvo Neri
L’ ignoranza: è la peggiore delle povertà
È di tutte le bestie selvagge la più difficile da trattare; è l’unico pericolo sociale. L’ignoranza non nasce per riproduzione endogena, come processo naturale, è frutto in gran parte anche dell’abbandono o degrado di una delle funzioni essenziali di uno Stato: l’educazione. I primi tagli per pareggiare i bilanci avvengono a spese della scuola pubblica, alla quale vengono anche sottratte risorse a beneficio di enti privati in nome del diritto delle famiglie di scegliere l’educazione dei figli, nessuno lo contesta ma questi privilegi non possono essere concessi a scapito della collettività e con soldi pubblici; si aumentano le tasse universitarie e si diminuiscono le borse di studio, indispensabili per una maggiore equità di accesso e pari opportunità, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza.
I nuovi ordinamenti hanno ridotto la scuola a merce per cui s’impongono logiche di mercato
Lo Stato è sempre più in mano ai poteri economico-finanziari
Di conseguenza la trasmissione di valori democratici, di giustizia sociale, uguaglianza, laicità, libertà alle nuove generazioni è affidata a governi che dimostrano di non credere nei valori democratici, nella giustizia, nella dignità di tutti, nell’accoglienza, nella sicurezza basata sul rispetto reciproco, nella crescita etica e umana. La scuola è essenziale per creare la coscienza di esser parte di un tutto che ha radici nel passato, una coscienza critica, solidale, aperta al nuovo e al “diverso”, capace di mettersi in discussione, di ricercare alternative, vie inedite con la freschezza propria dei giovani. L’ignoranza è la madre di tutti i crimini. Un crimine è, prima di ogni altra cosa una mancanza di ragionamento. Se si pensa e si agisce senza saperne il perché, senza porsi una domanda, senza un dubbio, senza una perplessità, si gettano il presente e il futuro in un’oscurità dove tutto può succedere.
Certo, decidere può rappresentare un “rischio”
Perché mettere in dubbio ciò che è dato per scontato?
L’ignoranza diventa così una specie di “zona di comfort”, dove si sta a proprio agio, fa sentire comodi… se ci troviamo bene è assurdo andarsi a cercare problemi, perché voler essere informati se questo rischia di sfidare le mie convinzioni e il mio modo di vivere, di sconvolgere il tran tran quotidiano creato negli anni? Allora ogni cambiamento e novità vengono vissuti come una minaccia, creano quell’incertezza provocata dalla paura dell’ignoto… fuori dal territorio conosciuto ci sentiamo vulnerabili e abbandonati a noi stessi.
L’ignoranza non risparmia nessun paese
Hanno potenzialità eccezionali
Come è stato dimostrato in tante occasioni, ma dobbiamo metterci al riparo dal loro grande potere, impedire che agiscano a scapito della nostra intelligenza, compromettano la nostra capacità di giudizio, confondano aspetti della nostra percezione, modifichino habitus che determinano i nostri rapporti con il mondo e la nostra capacità di entrare in contatto con gli altri. Salvo Neri
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