Gallo: Una vita in divisa: anni 80 una mattina di pattuglia come tante altre

Gallo: Una vita in divisa: anni 80 una mattina di pattuglia come tante altre

Orgasmo mentale, ma nulla è facile.

di Gianni Gallo

 Tra fantasia e realtà: 

Una mattina come tante degli anni 80. Eravamo di pattuglia in cerca di informazioni inerenti a una indagine sugli stupefacenti, si transitava su l’appia nuova, io, Mauro e Angelo con una Panda.

  • Notiamo una BMW con dei personaggi di nostra conoscenza
decidiamo di controllarli. Mauro e io scendiamo ci avviciniamo e bruscamente l’autista della Bmw con una manovra veloce tenta di scappare cercando di investirci siamo altrettanto veloci anche noi, Mauro si getta a terra, io cerco di spostarmi ma parzialmente mi prende, sento un forte dolore alla mano e al polso e fugge, Mauro riesce a montare sulla nostra autovettura cominciando l’inseguimento. 
  • Rimango appiedato, comincio a correre in strada

faccio segno a qualche auto di fermarsi finalmente una BMW nera lo fa, apro lo sportello entro e grido insegua quella macchina., L’uomo era mingherlino con dei baffetti neri con occhi spalancati mi dice, “Sognavo da anni questo momento, che qualcuno me lo dicesse” 

“Sognavo da anni questo momento, che qualcuno me lo dicesse” 

superiamo la panda, affiancandola con un sorriso beffardo osservo i miei colleghi con un gesto li chiedo il supporto di un elicottero.  

Dopo una decina di minuti vediamo l’auto sospetta iniziamo anche noi l’inseguimento, speravo che i criminali facessero un errore, ebbi fortuna, si fermarono a un semaforo rosso, scendo dalla macchina dico al mio eroe di andare subito a una cabina telefonica e dare la mia posizione alla sala operativa, mi assicura che l’avrebbe fatto. 

Mi accingo verso i sospettati il mio stupore, il mio eroe non andò via ma bensì rimase, si mise di traverso con il motore accelerato.

  • l’intento era quello di andare addosso alla BMW se fossi stato aggredito o sopraffatto, così successivamente mi disse. 

Per fortuna riuscì a bloccarli con un po’ di fatica e tensione, con ogni mezzo a disposizione, naturalmente lascio a voi con un po’ di immaginazione. L’elicottero mi intercettò diete la mia posizione e cominciarono ad arrivare i primi soccorsi. Il mio angelo custode? il mio eroe? 

Era ancora lì, fermo, mi avvicinai a lui lo guardai e gli dissi “grazie ” Mi rispose.

No grazie a te, oggi ho avuto un orgasmo mentale e da anni che sognavo di fare questo, ma disse anche, che cazzo di lavoro che fate, nulla è facile ragazzi miei che dio vi protegga, lo mandai via evitandogli di fare le pratiche di ufficio.  

Non ho mai saputo chi fosse, peccato. 

Gianni GalloGallo: Una vita in divisa: anni 80 una mattina di pattuglia come tante altre

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