Italia: 2023 l’anno più triste ogni 8 ore un lavoratore perde la vita

Italia: 2023 l’anno più triste ogni 8 ore un lavoratore perde la vita

Italia: 2023 l’anno più triste ogni 8 ore un lavoratore perde la vita

Italia: 2023 l’anno più triste ogni 8 ore un lavoratore perde la vita


di Salvo Neri


“il cittadino scrive il suo articolo che riceviamo e pubblichiamo”


In Italia ogni 8 ore un lavoratore perde la vita

Anno 2023 ecatombe di morti ed infortuni sul lavoro!! 2023 L’anno più triste della storia contemporanea sulla mortalità nei posti di lavoro. Da anni o, meglio, da sempre, lo “STATO ITALIA”, la Politica, i Sindacati, Inail, le varie (tantissime) associazioni a difesa della sicurezza sui posti di lavoro, non riescono ad invertire significativamente la rotta. La cultura della sicurezza non rientra nelle priorità di moltissime realtà imprenditoriali, dei governi, dei sindacati, altrimenti non si spiegherebbero i tanti morti ed i tanti infortuni sul lavoro nella nostra Italia, indifferente davanti alla presente tragica e vergognosa realtà.

Un significativo aumento delle vittime sul posto di lavoro

Una emergenza che fa emergere giorno dopo giorno un significativo aumento delle vittime sul posto di lavoro, come si evidenzia nell’attenta e certosina relazione del Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, rispetto all’ultima indagine realizzata dal proprio team di esperti. Un’analisi dettagliata del panorama nazionale che va oltre i numeri ed estrapola i veri valori del rischio, ovvero quelli relativi all’incidenza di mortalità; quelli che, ad esempio, mettono a fuoco la gravità della situazione vissuta dai giovanissimi lavoratori.

Trasporti Magazzinaggio Attività manifatturiere e del commercio

Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro è praticamente doppio rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. Ma il dato dei più anziani è ancora peggiore rispetto a quello dei giovanissimi: infatti l’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni.

Italia da gennaio ad agosto 2023 sono 657

Un dramma nel dramma che riguarda anche gli stranieri deceduti in occasione di lavoro, sono 1 su 5, numero di morti sul lavoro superiore rispetto agli italiani I numeri assoluti delle morti sul lavoro e degli infortuni in Italia da gennaio ad agosto 2023 sono 657 ed è sempre il settore delle costruzioni a registrare il maggior numero di decessi, seguito dal settore dei trasporti e magazzinaggio, dalle attività manifatturiere e dal commercio.

Infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni
La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (178 su un totale di 500). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio ad agosto 2023 sono 30, mentre 18 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 97, mentre sono 29 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.
Si parla, si parla, senza nulla aver fatto di concreto

È 73 anni dalla prima giornata Nazionale per le Vittime degli incidenti sul lavoro, che si parla, si parla, senza nulla aver fatto di concreto se non quello che anno dopo anno i morti sul lavoro e gli infortuni aumentano. È da 73 anni che si cerca una soluzione che nessuno vuole per salvaguardare i potenti delle industrie, gli imprenditori corrotti e collusi, disonorevoli e parlamentari per incentivare il crimine mafioso, per “valorizzare” il caporalato, per ridurre alla fame intere famiglie, per far valere meno di niente le donne senza lavoro, disoccupate, inoccupate, al disastro economico, senza futuro!

Continueremo anche davanti ad una realtà sa far paura?
Continueremo ad essere sordi ciechi e muti davanti ai tanti morti ed i tantissimi infortuni? SICURAMENTE SI!! perché dei lavoratori e delle lavoratrici morte o vive non interessa nulla a nessuno. Solo farse di persone pagate per dire cosa pensano i loro padroni, passerelle politiche per affermare di cambiare tutto, per non cambiare niente!!! Salvo NERI

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