Stalker psicologico di una giovane ragazza “seconda parte”

“Seconda parte” Stalker psicologico di una giovane ragazza.

G. Castelli del blog di Informazione Sociale con l’autore G. Gallo

Non avevo nessun indizio, da dove potevo iniziare ?

Cominciai leggendo alcune lettere, dovevo farmi un idea. Chiesi aiuto al mio gruppo,di lavoro dell’associazione volevo da loro un profilo, la squadra si mise al lavoro. Dopo qualche giorno ottenni ciò che volevo. La seconda cosa che dovevo fare, era quello di mettere in sicurezza il perimetro. Chiesi al figlio e al padre di mettere delle telecamere, così fecero, inoltre a feci attrezzare una stanza con dei piccoli televisori collegandoli con le telecamere.

Decisi

Decisi di sostare per qualche sera nella stanza davanti a questi video, non ebbi fortuna, anzi dopo qualche giorno questo fantasma ci fece un bel regalo, trovammo ancora una lettera, questa volta si riferiva al sottoscritto, la lettera diceva che la mia presenza non lo avrebbe fermato anzi mi sfidò “tanto non mi becchi”.

Nei giorni successivi avevo cambiato l’orario di osservazione sia di giorno che di sera.

Ciò che volevo

Ero riuscito nel mio intento, attirare la sua attenzione, non più su di lei, ma su di me. Chiesi alla famiglia di tornare indietro nel tempo e di raccogliere più notizie, soprattutto quello che avevano raccolto tutte le agenzie investigative che avevano lavorato su questo caso, naturalmente senza avere risolto un tubo.

Nonostante tutto

Nonostante tutto ogni volta che io andavo in differenti orari lui il giorno dopo mi faceva trovare un , letterine mi sentivo preso in giro, mi chiedevo come fosse possibile, cominciai ad avere dei sospetti su tutti, padre, madre, fratello e fidanzato.

Chi

“chi, come è possibile” il personaggio diventava sempre più audace, l’unica cosa che potevo fare in quel momento era quello di fare acquistare una piccola telecamera per poi istallarla all’interno dell’autovettura della ragazza.

il giorno dopo

il giorno dopo l’ennesimo “ letterina”, questa volta nell’autovettura nonostante la telecamera. Mi sono sentito inerme, preso in giro, pensavo realmente che questo fantasma non esisteva ma fosse qualcuno nel cerchio della famiglia?

Chiesi una sera di restare a cena con tutta la famiglia, si restò insieme fino a tarda sera, mi chiedevo se ci fosse t, realmente questo personaggio, quella sera avrebbe fatto un passo sbagliato, anche perché i avevo puntato sulla sua arroganza.

Si era fatta già mezzanotte, chiesi a tutti di scendere insieme prima di andare via, volevo vedere le registrazioni.

il primo errore

Bene finalmente il primo errore. Non vedemmo la persona, ma bensì la luce di una lampada tascabile. La ragazza scoppiò in un pianto, finalmente avevo scagionato ,e dimostrato, che il “fantasma” era estraneo alla famiglia. Ora potevo lavorare sugli indizi che avevo raccolto.

Gli indizi

Tra gli indizi che avevo raccolto, c’è ne fu uno in particolare, la ragazza due anni prima aveva conosciuto un ragazzo che aveva preso il suo cane che era uscito dal recinto che successivamente ie lo riportò. A distanza di due anni, nelle tante lettere con foto, una di queste in particolare mi colpì, una foto con alcuni giovani che si erano fermati dal nonno della ragazza per chiedere se aveva un pollo da vendere, il nonno rispose di no. Decisi di mostrare la foto alla ragazza, la stessa mi rispose che aveva un volto familiare. Presi il numero della targa per risalire al proprietario del mezzo

Finalmente

Finalmente la fortuna mi diede una mano, avevo già un nome e cognome, e dove era nato. Non mi restava altro che cercare il proprietario del mezzo. Ebbene era nato nel mio stesso paese che e soprattutto il nome mi era famigliare. Presi informazioni, il profilo aveva un riscontro alla mia indagine, finalmente ciò che cercavo.

Successivamente contattai l’avvocato della famiglia, venne stilata una denuncia presso la Procura della Repubblica avviando così la procedura.

Questo “fantasma” fu portato davanti un tribunale, fu condannato, le prove erano certe, in quanto durante una perquisizione nella sua abitazione vennero rinvenute lettere con la stessa calligrafia, lettere rivolte alla ragazza.

Fine.

di Gianni Gallo



 

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