Tanto tempo fa in un paese lontano il popolo soffriva la fame

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Il popolo stufo poste le basi per una democrazia vera libera e rispettosa del Popolo


Francesco Campopiano: Oggi vi voglio racconto una storia


Vi racconto una storia. Tanto tempo fa in un paese lontano, il popolo soffriva la fame, non aveva campi da coltivare, e quei pochi che lavoravano dovevano pagare i tributi per tutti coloro che non lavoravano, e pagare i governanti che fregandosene di tutto facevano la vita da nababbi. In quel Paese c’era la legge che dettava quello che era giusto e sbagliato, e veniva applicata solo a coloro che lavoravano.

Per gli altri esisteva il vivi e lascia vivere

Arrivò il momento che i governanti dovettero cambiare il loro capo, così diceva la legge dell’epoca, e così fu! Vennero da tutte le regioni dello Stato, chi con i cammelli, chi con i cavalli, i più ricchi in carrozza e si ritrovarono tutti nella capitale per decidere le sorti dello Stato e per cambiare il capo Massimo! Non accadeva spesso, il capo stava in carica molti anni, e quindi mentre parlavano facevano festa, mangiavano e bevevano, il tutto sulle spalle del Popolo. Il Popolo però era stanco, era stufo, non mangiava, ed i morsi della fame si facevano sentire, e chi non aveva niente andava in cerca di un tozzo di pane.

Nel vagabondare le persone parlavano fra si se

Tanto che piano piano si sparse la voce di questa famosa votazione e di questa riunione dei governanti piena di cibo; qualcuno addirittura disse che c’era da mangiare per tutti, che si beveva in coppe d’oro puro e che c’era anche la possibilità di parlare con i capi stessi, e fu così che molti decisero di andare nella capitale. Il viaggio a piedi era lungo, e più viaggiavano e più persone si accodarono, tanto che arrivarono migliaia di persone, centinaia di migliaia. I governati chiusi nel palazzo, dalle finestre videro la folla, e si misero paura, non si sa se la paura fosse nel condividere il cibo o perché credettero di essere in trappola.

Fatto sta, che dopo alcuni giorni decisero di mandare l’esercito per bloccare la folla

che era stanca, affamata ed anche arrabbiata perché speravano di entrare nel palazzo. Fu così che i capi considerarono quella situazione come un assedio, e dissero ai soldati di disperdere la folla. I soldati, provarono a disperdere la gente, usando anche la forza, infatti molti poveri cristi morirono, solo perché erano lì, in cerca di quel tanto acclamato cibo, ma il numero di persone era talmente tanto che decisero di non combatterli più, ma anzi di mettersi al loro fianco.

E fu cosi, che il Popolo

Prese il palazzo, cacciò tutti i governati, tutti nessuno escluso, perché si erano macchiati della più grande offesa, la mancanza di rispetto verso chi ha bisogno. Da quel giorno furono poste le basi per una democrazia vera, libera e rispettosa del Popolo. Francesco CampopianoThe Social News Toscana



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