Una vita in divisa: Un duro colpo economico alla mafia cinese

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Gianni Gallo

Una vita in divisa: Un duro colpo economico alla mafia cinese


di Gianni Gallo → una vita in divisa


Era lunedì, per giunta freddo e poco promettente. Arrivo in ufficio col mio solito pessimo umore dopo quaranta minuti di traffico e venti per cercare un parcheggio alla Garbatella. Salgo le scale e tra la gente in fila per una denuncia o un passaporto, una figura quasi nascosta tra la gente attira la mia attenzione. Avrà avuto cinquant’anni all’incirca, magra, distinta, un po’ smarrita ma dignitosa, osserva ansiosa la porta dell’ufficio denunce aspettando il suo turno.

L’ istinto mi suggerisce di farmi avanti ed invitarla in ufficio

E così dopo pochi minuti tra presentazioni e cortesie, la donna si rilassa ed inizia a parlare. Da circa sei mesi mio marito sparisce due o tre pomeriggi a settimana per circa due ore, è irraggiungibile al telefono e torna sempre lasciando una scia profumata. Il sospetto dell’amante è il primo pensiero, ma troppe cose non combaciano. E così, un bel giorno Irene, così si chiama prende il cellulare e digitando il PIN a lei noto scopre messaggi equivoci di diverse ragazze con nome cinese, che forniscono nomi ed un solo indirizzo, via Ostiense. Il sospetto è grande, forse il distinto e insospettabile marito è caduto in un giro di prostituzione? E se fossero rapporti di lavoro? La tipa non è una stupida ed internet è alla portata di tutti: digita cinesi, Ostiense, e il gioco è fatto. Numerosissimi centri estetici affollano quel quartiere, manicure massaggi, parrucchiere…che fare? Come uscirne? Ma la polizia ovviamente!

La signora è distinta ma ha anche una certa sete di vendetta

penso tra me e me lo sbirro che è in me sogghigna, chissà come piacerà alla capa questa storia, per non dire alla squadra. Siamo inondati di lettere anonime che vedono sfruttamento e prostituzione ovunque, ma tutto sempre molto vaghi. Iniziamo a fare ricerche in archivio, incrocio dati e segnalazioni ed eccolo qua, il negozio più attenzionato dagli anonimi, indago su internet. Insieme al nostro esperto Paolo. Ah, però, che recensioni e entusiaste…e quante! Il gioco si fa interessante, dobbiamo escogitare un piano. La capa (era il modo mio di chiamarla) e i ragazzi mi osservano, sono preoccupato da quei sguardi e con sorrisi maligni Infatti si decide, anzi decidono di mandarmi in ricognizione nel centro massaggi, e va be mi sacrifico.

Mi fanno entrare una ragazza molto giovane mi accoglie in una stanza accogliente

Entro nel centro l’appuntamento lo abbiamo preso con un nome falso, mi fanno entrare ,una ragazza molto giovane mi accoglie in una stanza accogliente, ed ecco il piano ,con me ho un borsello al interno una micro camera collegata al computer portatile naturalmente appostati a poca distanza dal centro. Comincia il massaggio, pancia in sotto con il borsello appoggiato sul mobile direzionato in modo che potesse vedere ciò che capitava mi sento un po’ in imbarazzo sapendo che mi osservano. Per fortuna il supplizio è al termine, infatti, la ragazza in perfetto italiano (quando gli pare) mi chiede se volessi un massaggio particolare.

Lo accetto, lei si prepara si toglie il camice, ma prima accende una candela aromatica

I ragazzi insieme alla capa non mi fanno attendere, sento le loro voci, finalmente posso identificarmi Ferma ragazza sono un poliziotto. Si, un Poliziotto in mutande. Il centro massaggi viene chiuso ci sono all’interno cinque ragazze di venti anni (la massaggiatrice) e due donne sulla quarantina che lo gestiscono. nel quartiere ci sono svariati centri massaggi vengono chiusi una dopo l’altro precisamente sei. Dando un duro colpo economico alla mafia cinese. 

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