1041 Morti sul lavoro una vera e tragica ecatombe

1041 Morti sul lavoro una vera e tragica ecatombe

1041 Morti sul lavoro una vera e tragica ecatombe

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I morti sul lavoro una vera e tragica ecatombe: superati i 1041

di Salvo Neri

Nel 2023 sono stati come una raccolta punti: Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio ad agosto 2023 sono 30, mentre 18 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 97, mentre sono 29 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.

Nel primo semestre del 2023

In Italia sono morti 450 lavoratori a causa di incidenti sul lavoro: 346 sono morti sul luogo di lavoro, mentre 104 sono morti mentre si stavano recando in fabbrica, in cantiere o in azienda. “Poco da parlare e tanto da fare” Un bilancio allarmante: La media è di tre morti al giorno.

Le regioni a maggior rischio di infortunio mortale

In zona rossa a fine del 2023 con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale sono stati: Abruzzo, Umbria, Basilicata, Puglia, Molise, Campania e Calabria. In zona arancione: Sicilia ed Emilia Romagna. In zona gialla: Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Veneto, Sardegna, Lombardia, Liguria e Trentino Alto Adige.

Sempre più a rischio gli anziani e i giovani

Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, ad esempio, il rischio di morire sul lavoro è ben superiore rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. Un dato che diventa ancora più drammatico tra i lavoratori più anziani. L’incidenza più elevata si registra proprio nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni seguita subito dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni.

È stato ed è il settore delle costruzioni la maglia nera quello in cui a fine 2023

sono avvenuti più incidenti mortali seguito dal settore dei Trasporti e Magazzinaggio, poi dalle Attività Manifatturiere e dal Commercio. 155 gli stranieri deceduti in occasione di lavoro. Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato essere ogni anno nel 4 per cento del prodotto interno lordo mondiale.

Davanti a sempre più allarmanti e devastanti notizie di morti nel mondo del lavoro

È necessaria ed urgente accrescere la consapevolezza, a livello mondiale, circa le conseguenze degli infortuni, delle lesioni e delle malattie professionali sui luoghi di lavoro, attraverso attività di informazione e assistenza per tutti i lavoratori e le lavoratrici a livello internazionale, e sostenendo azioni pratiche a tutti i livelli.

Tra tante chiacchiere promesse indifferenza

Senza vergogna da tutti i settori attinenti il “campo” del lavoro i continua a morire. Non sono bastati i 1041 morti del 2023. la mattanza continua: Quattro operai morti, tre feriti ed uno ancora sotto le macerie per il crollo di un solaio in un cantiere della Esselunga a Firenze Una ennesima gravità inaudita in una Firenze troppo spesso assopita da altre vicende, mentre nel mondo reale si muore di lavoro sul lavoro”.

In una Italia che continua a sonnecchiare per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro
In una Italia dove i controlli nei posti di lavoro sono vere utopie, in una Italia che vede la triade sindacale sempre meno interessata alle problematiche dei lavoratori e assente sul piano della sicurezza e dei controlli si continua a morire, mentre continuano ad aumentare le denunce di malattia professionale e infortuni nell’industria.
Basta morti sul lavoro! L’Italia non può essere un Paese in cui si muore di lavoro o di stage

Le istituzioni non possono accettarlo e devono profondere ogni sforzo perché la sicurezza sul lavoro è una emergenza vera! Poco da parlare e tanto da fare cominciando da subito a dare un consistente accelerata sul tema degli infortuni perché il dramma delle morti sul lavoro non ammette ritardi né pause e per questo motivo vanno assunte decisioni concrete al più presto.

Urge puntare il faro sul tragico fenomeno degli infortuni sul lavoro e chiedere di intervenire concretamente sulla sicurezza sul lavoro
Dopo le morti delle ultime settimane e i numerosi infortuni che continuano a ripetersi ogni giorno. Più concretezza, dunque, a partire dal ripristino della commissione d’inchiesta costituita nel 2005 e attiva, perché è noto ed arcinoto che quello dell’edilizia, è uno dei settori economici più a rischio e maggiormente colpiti da infortuni e malattie professionali e per questo al centro dovrà sempre esserci la sicurezza e la dignità dei lavoratori per la quale da queste pagine continuiamo a chiedere interventi urgenti e precisi.
Il contrasto al lavoro nero e irregolare con il ritorno al Durc nella sua formulazione originaria

più prevenzione e formazione, l’incremento delle risorse dell’organico per la vigilanza e la tutela nei cantieri e l’aumento dei controlli, il rafforzamento delle sanzioni con l’introduzione dell’aggravante di omicidio sul lavoro. Le mie esternazioni, le mie critiche seppur costruttive

I miei accorati appelli per il bene e nell’ interesse della lavoratrice e dei lavoratori delle loro famiglie
Non vuole essere soltanto una critica, in quanto su un tema tanto importante c’è poco da parlare e tanto da fare. Possono nascere collaborazione di tutti; possono nascere migliori soluzioni., nuove idee e progetti su salute e sicurezza e atti più concreti.

Esprimo il mio cordoglio

Per le vittime del crollo e le mie più sentite condoglianze alle famiglie colpite da questa terribile tragedia. Ringrazio altresì quanti si stanno prodigando per le ricerche dei dispersi e all’operazione di soccorso dei feriti. Salvo Neri


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