riceviamo e pubblichiamo
Democrazia diretta; democrazia deliberativa; volontà popolare.
di Salvo Neri
”Referendum popolare; democrazia diretta; democrazia deliberativa; volontà popolare; nuove moderne democrazie; partecipazione politica”.
Le moderne democrazie che consentono ai cittadini di sostituirsi al sistema politico e determinare collettivamente una decisione su una norma o un provvedimento è il referendum popolare. Le altre forme di partecipazione diretta dei cittadini al processo decisionale democratico, come le petizioni, le leggi di iniziativa popolare, i referendum consultivi e gli istituti di democrazia partecipativa o deliberativa, sebbene spesso annoverate tra gli strumenti di democrazia diretta non contemplano l’esercizio di un potere decisionale e, quindi, a rigor di logica dovrebbero essere escluse dal concetto di democrazia diretta.
dirette ma svolte in collaborazione con gli organi rappresentativi delle moderne democrazie
Si tratta di una suggestione che trae il suo fascino dalla prima forma di governo democratico della storia
Ovvero dalla democrazia ateniese. Tuttavia, come già accennato, il concetto di popolo nell’antica Grecia del IV secolo avanti cristo era molto diverso da quello che pensiamo oggi. La democrazia diretta era applicata nel contesto della cosiddetta “polis”, che includeva solo una parte della popolazione dell’antica Grecia ed era animata da una consistente formazione culturale dei partecipanti alla vita pubblica. Bisogna inoltre evidenziare che gli argomenti affrontati dall’ecclesia, l’assemblea cittadina della polis, erano rapportati ai tempi e non potevano avere la complessità che si è stratificata nei millenni successivi. Ciò nonostante, persino nell’antica Grecia alcuni filosofi consideravano la democrazia diretta con una certa diffidenza, poiché pensavano potesse facilmente degenerare in “oclocrazia”, ovvero in una forma di governo che poneva lo Stato in balia di masse manipolate e prive di coscienza politica. In sostanza anche gli antichi greci si erano posti il problema della manovrabilità delle masse, del cosiddetto effetto gregge.
Non è un caso che nelle occasioni pratiche di esercizio della democrazia diretta attraverso i referendum
Ma un’espansione delle forme di democrazia diretta
Che consentano ai cittadini di decidere direttamente con il proprio voto l’esito di procedimenti normativi – o addirittura di espandere l’uso delle consultazioni popolari dando un’ambigua veste legale a orientamenti sociali di fatto rilevabili con i sondaggi di opinione – non migliorerebbe il processo decisionale democratico, ma al contrario lo renderebbe più fragile. Infatti, oltre ai rischi già elencati, il principale limite nell’esercizio della democrazia diretta è costituito dall’impegno – in termini di tempo, competenze ed esperienze – richiesto a tutti i cittadini di studiare un progetto di legge o un argomento prima di potersi esprimere su di esso, anche con un semplice si o no.
Paragonando la democrazia diretta alla più evoluta democrazia deliberativa
Tutti abbiamo il diritto di partecipare quotidianamente agli affari dello Stato
Il nocciolo della questione è che, se è vero che in democrazia tutti abbiamo il diritto di partecipare quotidianamente agli affari dello Stato, la maggior parte di noi non ha né il tempo, né le conoscenze, né le risorse per farlo direttamente. La democrazia deliberativa consente di superare questi limiti conciliando il ruolo di cittadino attivo con gli altri impegni della vita professionale e privata poiché adotta un modello di partecipazione popolare flessibile rispetto ai temi.
In pratica il cittadino non è obbligato a partecipare alla decisione se non glie ne importa nulla o se non è disposto a informarsi
In sintesi
Poiché nella democrazia rappresentativa si vota per eleggere mentre nella democrazia diretta si vota per decidere su un argomento, nelle moderne democrazie i cittadini devono prestare maggiore attenzione a come scelgono i propri rappresentanti piuttosto che soppesare i pro e i contro delle decisioni di merito.