riceviamo e pubblichiamo
È come la punta di un iceberg che nasconde l’evoluzione della cultura democratica dei popoli nel corso dei secoli
di Salvo Neri
Una evoluzione che si è concretizzata non solo attraverso l’elaborazione concettuale e filosofica ma anche attraverso sommosse popolari e conflitti armati. La democrazia è la forma di governo che offre ai cittadini le migliori garanzie di libertà e rispetto dei diritti umani. Tuttavia, la democrazia non è solamente un metodo di gestione del potere statale ma anche una conquista culturale, un aspetto della cultura popolare che non può essere calato dall’alto all’interno delle comunità. Infatti, il fallimento di strategie geopolitiche mirate a “esportare la democrazia” testimonia che non basta creare delle istituzioni democratiche per far nascere uno stato democratico, in quanto senza la partecipazione attiva dei cittadini la democrazia non germoglia.
L’ordinamento democratico dello Stato è un elemento fondamentale ma non sufficiente a fondare una democrazia compiuta
Democrazia come a una “conquista” dei cittadini
Un processo storico che ha consentito ai cittadini di maturare una diffusa consapevolezza del proprio ruolo e i comportamenti necessari per far funzionare i propri ordinamenti democratici. Non a caso ci si riferisce alla democrazia come a una “conquista” dei cittadini. Insomma, non basta un atto costitutivo a far nascere e prosperare una democrazia tant’è vero che alcune democrazie non hanno una Costituzione formale, ma è fondamentale che la partecipazione politica dei cittadini sia in grado di far funzionare l’ordinamento democratico, di difendere i diritti civili, di sviluppare e preservare una propria cultura democratica.
Se la cultura democratica dei cittadini arretra nel lungo periodo anche la democrazia regredisce
La democrazia dell’antica Grecia non era il governo del popolo il governo di tutti i cittadini?
In realtà, il concetto di “popolo” ovvero di cittadino, nel IV secolo avanti Cristo, era molto diverso rispetto all’attuale definizione di popolo. Il popolo inteso come base elettorale si allarga solamente a partire dalla seconda metà del 1800, quando nelle società occidentali in pochi decenni si triplica la percentuale di individui che hanno diritto di voto, comunque arrivando a includere tra gli elettori solamente il 50% della popolazione negli Stati democraticamente più evoluti.
Sul finire del 1800 comincia a essere elaborata la “psicologia delle masse”
Le “masse” o la “massificazione”
Questi testi, al di là delle opinioni politiche espresse dagli autori, evidenziavano come le “masse” o la “massificazione” potessero diventare dannose per lo sviluppo sociale e la democrazia. Le democrazie occidentali hanno imparato a proprie spese che il popolo può facilmente diventare massa manipolabile e strumentalizzabile, attraverso la propaganda di un capo carismatico intenzionato ad aggirare i processi decisionali democratici. Viva LA Democrazia – Viva la Partecipazione popolare.