il cittadino scrive il suo articolo che riceviamo e pubblichiamo
Perché nella realtà il lavoro è parte della vita dell’uomo
Penso che il castigo più drastico per un uomo che non è più un ragazzo che deve imparare ma che non è neanche ancora anziano che può riposare sia non avere un lavoro. Proprio perché nella realtà il lavoro è parte della vita dell’uomo “Lavoro, dal Latino labor, che significa pena, sforzo, fatica, sofferenza…fin dai tempi più antichi…”con fatica ricaverai il cibo tutti i giorni della tua vita, ti procurerai il pane con il sudore del tuo volto” Genesi 3.17-18″.
Le Sirene simboleggiano la conoscenza
Ma anche per Marx “il lavoro e la conoscenza” sono due cose nettamente separate
La scienza è potenza produttiva indipendente dal lavoro, è la scienza che costringe il lavoro a entrare al servizio del capitale (Salario….o Lavoro salariato). Tuttavia, nel corso dei secoli, accade un cambiamento del significato labor, con Aristotele che colloca l opera propria dell’uomo che lo differenzia dagli animali, l’attività dell’uomo secondo ragione, l’attività razionale dell’anima secondo virtù, che significa rispondenza perfetta dei (mezzi al fine di) …e perché questo accada Aristotele dice “che il progresso tecnologico liberi l uomo dall’abbrutimento del lavoro, concedendo all’uomo la conoscenza e il beneficio”. Successivamente S. Benedetto scriverà orat e labora, dove la regola è che il lavoro è creazione e allo stesso tempo contemplazione, preghiera, atto alla crescita interiore e spirituale dell’uomo.
Di fatto il Regno della Libertà comincia dove finisce il lavoro per necessità estrema
Mi piacerebbe guardare negli occhi chi fa tanti proclami i TV
Mi piacerebbe discorrere un po’ in questi ultimi tempi, tempi terribilmente bui e oscurantisti, con chi oggi ha ancora il coraggio di parlare di libertà, di lavoro, di impegno sociale, di crescita della Nazione, di Democrazia. Mi piacerebbe guardare negli occhi chi fa tanti proclami i TV e sotto il ricatto del lavoro forzato e indebito ci toglie ogni libertà, ogni forma di rassicurazione sociale, ogni sussidio alla povertà…la povertà per lorsignori è un potente strumento di controllo della massa.
Di fatto preferiranno sempre avere schiavi piuttosto che uomini liberi
Ogni vessazione ogni ingiustizia pur di portare il pane a casa
Ma è semplice! Non esiste arma di controllo maggiore da esercitare su un popolo che quella della ” fame “…il lavoratore non sarà più colui che contribuisce alla crescita di un paese civile, bensì sarà uno schiavo che sotto il ricatto del licenziamento e la necessità sempre più impellente di un carovita divenuto insostenibile, accetterà ogni compromesso. Ogni vessazione, ogni ingiustizia pur di portare il pane a casa…
E come faceva il sacerdote nel Medioevo che cantava messa in latino
Molti che conducono una esistenza lavorativa al pari dello schiavismo
Dall’alto dello scranno levano il dito in aria, giudicando la povertà una condizione riprovevole a tal punto da costringerli moralmente a eliminare non la povertà ma i poveri, togliendo loro ogni forma di sostentamento sociale, mortificandoli facendo sentirli isolati, isolati sia nei confronti dei pochi che conducono una esistenza lavorativa appena dignitosa, sia nei confronti dei molti che conducono una esistenza lavorativa al pari dello schiavismo.
Il politichese che loro recitano sono in pochi a comprenderlo…
Mea culpa mea maxima culpa!
Loro continueranno per nostra grande ignoranza, ad ingrassare, ad aumentare i loro stipendi, agevolazioni e vitalizi, facendo sentire il popolo in perenne colpa e perpetua ammenda. Mea culpa mea maxima culpa!!