Permettetemi di presentarmi: “Sono l’Ignoranza”.

Permettetemi di presentarmi: "Sono l’Ignoranza".

Permettetemi di presentarmi: "Sono l’Ignoranza".

Permettetemi di presentarmi: “Sono l’Ignoranza”.

Articolo di Salvo Neri

Permettetemi di presentarmi: “”Sono l’Ignoranza” In tempi lontani, Emiliano Zapata affermava: «L’ignoranza e l’oscurantismo in tutti i tempi hanno prodotto greggi di schiavi per la tirannia». «L’italiani non amano sintiri le voci libbire, le virità disturbano il loro ciriveddro in sonnolenza perenni, preferiscono le voci che non gli danno problemi, che li rassicurano sulla loro appartenenza al gregge» (Andrea Camilleri) Goethe scrisse: «Nulla è più terribile di un’ignoranza attiva», Karl Popper: «La vera ignoranza non è la mancanza di conoscenza, ma il rifiuto ad acquisirla» Emma Goldman: «L’elemento più violento della società è l’ignoranza». La nostra ignoranza pianificata con grande sapienza.

Il rapporto tra poteri dominanti e ignoranza si fa sempre più stretto

Il poeta statunitense Charles Simic denunciava che stiamo vivendo “nell’Era dell’Ignoranza”, una «ribellione delle menti opache contro l’intelligenza», di conseguenza «la stupidità è una delle grandi forze della storia» … ed ogni volta che ci si rifiuta di pensare con la propria testa, in profondità e serietà, si diventa “alleati” di quel potere, funzionali alla classe politica che «si risente contro chiunque si dimostri capace di pensare in modo serio e indipendente». Il rapporto tra poteri dominanti e ignoranza si fa sempre più stretto, a scapito di democrazia, convivenza sociale, libertà, doveri e diritti dei cittadini. Potere più ignoranza, è una combinazione ad alto rischio per la democrazia, per ogni aspetto civile e umano di una società: l’ignoranza è un’ottima alleata di forze reazionarie e antidemocratiche.

Quanti sanno motivare scelte voto prese di posizione?

Quanti italiani esercitano “il diritto a sapere”? quanti avanzano perplessità, esigono spiegazioni su decisioni politiche ed economiche? quanti sanno motivare scelte, voto, prese di posizione? “L’informazione veritiera è un diritto e non un lusso”, come sembra essere diventata: ma quanti vogliono davvero essere informati? quanti non hanno alcun problema di rinunciare a questo “lusso” che ritengono assolutamente superfluo? Una stampa, una televisione libere (non certo predominanti in Italia) sono inutili quando la maggioranza della gente è “ignorante”, peggio ancora, sembra rivendicare il proprio “diritto all’ignoranza”, ad essere lasciata in pace da “fanatici” di ogni tipo e da quegli intellettualoidi che, come fastidiose Cassandre, mettono in guardia contro chissà quanti pericoli!

Da questa ignoranza voluta non si può pretendere “buon senso”

Un dubbio, un interrogativo, un accenno di analisi, qualche idea personale… si diffondono così sempre più discorsi e posizioni violente, irrazionali, antisociali. Dall’ignoranza nasce gran parte delle difficoltà per comprendere la realtà del proprio paese e del mondo, per prendere posizione, per agire in vista del bene comune, per raggiungere l’obiettivo di creare società aperte, in continua crescita di razionalità, laicità, diritti, umanità. La manipolazione delle coscienze non è certa una novità: in ogni momento storico, e pressoché da parte di tutte le correnti di pensiero, si cerca di “entrare” nel subconscio della gente (e logicamente quella “ignorante” ha meno difese) per rafforzare i propri interessi politici, economici, religiosi, sociali, etici.

L’ignoranza non è una condizione inevitabile

Con la progressiva crescita dell’ignoranza, in senso relativo e assoluto, le vittime del degrado democratico e sociale non si rendono conto di divenire “complici” di un progetto che ostacola un reale progresso, di dare il proprio contributo a decisioni che colpiscono la loro stessa esistenza, in una percezione (tipica dell’ignorante) che non fa sentire nessuno responsabile in questo preoccupante “sonno della ragione”.

L’ignoranza non è una condizione inevitabile

Non nasciamo ignoranti per natura, molti, troppi, però imparano ad esserlo: e non basta “saper leggere e scrivere” per non correrne il rischio! Molto spesso, parole, reazioni, atteggiamenti di politici, giornalisti, personaggi cosiddetti di cultura, rappresentanti religiosi, attivisti di ogni fazione si vedono riflessi, come in uno specchio, in tanta gente comune che lascia a quei “pochi” il controllo della propria vita perché decidano cosa sia “bene” o “male” per lei.

Nulla al mondo è più pericoloso di un’ignoranza sincera e una stupidità coscienziosa
C’è chi si difende affermando che non è una colpa non sapere qualcosa che dovremmo sapere, non seguire strade che dovremmo percorrere… Non ne siamo totalmente sicuri, certo può dipendere anche da situazioni reali, però, accanto ad una “ignoranza passiva”, alla quale concorrono numerose cause, c’è una “ignoranza attiva”, estremamente pericolosa per il presente e il futuro perché è la materia prima del degrado e dei problemi attuali.
“Ignoranza attiva” è scegliere di non sapere

Forse non sempre coscientemente, in ogni modo è decidere di non conoscere, non fare, non impegnarsi in prima persona. Nulla al mondo è più pericoloso di un’ignoranza sincera e una stupidità coscienziosa. Salvo Neri

Il cittadino scrive il suo articolo il blog lo pubblica


HOME PAGE

Immagini collegate: