Strade siciliane vere mulattiere rese colabrodo “da quarto mondo”!

Strade siciliane vere mulattiere rese colabrodo "da quarto mondo"!

Strade siciliane vere mulattiere rese colabrodo "da quarto mondo"!

Strade siciliane vere mulattiere rese colabrodo “da quarto mondo”!

di Salvo Neri

Le strade siciliane, quelle comunali, provinciali, statali e autostradali un vero e proprio colabrodo, da quarto mondo capaci come gli amministratori, di creare enormi disagi ai cittadini che ne pagano come sempre le conseguenze, eppure la giurisprudenza afferma che: «L’ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito si presume responsabile, ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., dei sinistri riconducibili alle situazioni di pericolo connesse in modo immanente alla struttura o alle pertinenze della strada stessa, indipendentemente dalla sua estensione, salvo che dia la prova che l’evento dannoso era imprevedibile e non tempestivamente evitabile o segnalabile».

Art. 14 comma 1 del Codice della strada

Inoltre, l’art. 14 comma 1 del Codice della strada prevede che “Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze; c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta”. Nonostante ciò, in Sicilia sono di “”moda”” strade al disastro e fortemente pericolose……ma nulla ci impedirà di costruire il Ponte sullo stretto di Messina, per “unire” la Sicilia al nuovo continente Europa. Che la viabilità in Sicilia sia quasi indecente è un fatto. Strade dissestate, cantieri infiniti, collegamenti promessi e non mantenuti. Sono quattro i soggetti gestori: Anas, Cas, Province e Comuni.

Intanto i disagi continuano ad essere sempre più frequenti

Invece di collaborare e agevolare i trasferimenti dei siciliani però, litigano tra di loro, rimpallandosi le responsabilità. Intanto i disagi continuano ad essere sempre più frequenti. Disagi che hanno portato senza vergogna a trovare soluzioni chiamate del rappezzo “rivelatesi spesso inadeguate e rischiose”, strade ed autostrade sintomo di una modalità d’azione che “denuncia una totale mancanza di strategia”, senza un valido “piano di manutenzione programmata di tutta la rete stradale siciliana” e la responsabilità dello stato dei fatti, colpevole di non avere “previsto lo stanziamento di fondi adeguati alla manutenzione” …ma nulla ci impedirà di costruire il Ponte sullo stretto di Messina, per “unire” la Sicilia al nuovo continente Europa.

Autostrade eterni cantieri viadotti crollati e mai sistemati altri a rischio crolli

Strade alternative da incubo, strade provinciali in molti tratti inadeguate per essere transitate da mezzi pesanti, quarant’anni e più di mancata manutenzione, mancanza di investimenti e di definitiva realizzazione dei tanti in corso. In Sicilia, Anas gestisce direttamente nove autostrade per un totale di 400 chilometri. A queste vanno aggiunte la tangenziale di Catania che è lunga 24 chilometri, 71 strade statali per un quasi 3500 chilometri e la Settentrionale sicula, la strada per Porto Empedocle e la Siracusana. Le autostrade A18 Messina-Catania, la A20 Messina-Palermo e la Siracusa–Gela sono invece gestite dal Cas, consorzio per le autostrade siciliane. Come si legge nello statuto è quasi interamente dipendente dalla Regione.

Simbolo che le cose non vadano bene anche quando è il pubblico a doversene occupare

Ma nulla ci impedirà di costruire il Ponte sullo stretto di Messina, per “unire” la Sicilia al nuovo continente Europa. Rivendicare le opere infrastrutturali rimaste incompiute che hanno l’effetto di paralizzare la viabilità su tutto il territorio, è un problema impellente che ci riguarda da vicino a noi siciliani e siciliane.

Rivendicare la situazione siciliana “drammatica” con “strade colabrodo

cantieri bloccati e migliaia di edili senza occupazione, ci dovrebbe vedere “protagonisti” insieme alle associazioni sindacali Cisl Uil Cgil, alle tantissime associazioni pro Sicilia, insieme ai tantissimi che si definiscono indipendentisti e autonomisti, insieme ai tanti giovani senza lavoro ai tantissimi disoccupati, inoccupati e inattivi, per sbloccare non solo gli interminabili lavori sulle autostrade vecchie mulattiere, ma anche per chiedere a viva voce di “cancellare” burocrati burocrazia per sbloccare “i miliardi per infrastrutture destinati al Sud e alla Sicilia”…e nel frattempo decisi come non mai, nulla ci impedirà di costruire il Ponte sullo stretto di Messina , per “unire” la Sicilia al continente Europa. Salvo Neri

Il cittadino scrive il suo articolo il blog lo pubblica


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